Per Marta Fascina “il nostro presidente ha raggiunto risultati, in tutti i campi nei quali si è cimentato, che nessun altro premier ha mai conseguito”. E il nostro presidente è il suo compagno, Silvio Berlusconi, quattro volte Presidente del Consiglio, leader di Forza Italia. La coppia si è legata lo scorso marzo in un matrimonio simbolico (definito un “non matrimonio”) a Villa Gernetto a Lesmo, in Brianza. Fascina, 32 anni, nata in Calabria ma cresciuta in provincia di Napoli, a Portici, ha rilasciato un’intervista esclusiva al quotidiano Libero.

Deputata, segretario della IV Commissione Permanente Difesa – secondo OpenPolis 74,72% di assenze in aula -, è stata ricandidata: nel collegio uninominale di Marsala, in Sicilia, in tre collegi plurinominali in Campania, nel collegio Lombardia 1 e come capolista nel collegio Lombardia 2. Ed è dell’“aumento degli organici, i rinnovi contrattuali, l’ammodernamento degli strumenti difensivi, gli aumenti salariali devono essere una priorità del prossimo governo di centrodestra” che vorrebbe occuparsi nella prossima legislatura.

Durissima anche con Mara Carfagna e Mariastella Gelmini: le due ex ministre di Forza Italia del governo Draghi hanno abbandonato Forza Italia, sono passate ad Azione. Con loro ha salutato gli azzurri anche Renato Brunetta, ministro della Pubblica Amministrazione, che a Mezz’ora in più aveva risposto direttamente a Fascina per un post sui social che lui aveva interpretato come rivolto nei suoi confronti: oltre al tradimento, con il brano Un giudice di Fabrizio De André, si faceva riferimento alla storia di un nano, e quindi all’altezza di Brunetta.

Fascina è stata quindi durissima, esprimendo il suo appoggio a una legge contro i cambi di casacca all’interno del Parlamento, anche nei confronti delle due ex ministre azzurre. “Mi lasci dire che i personaggi da lei richiamati hanno per anni ricevuto prebende e incarichi apicali nel partito e nelle istituzioni grazie al presidente Berlusconi e ciononostante, oltre all’incoerenza e al tradimento del patto elettorale, hanno manifestato anche una grave irriconoscenza umana e politica nei confronti di chi li ha politicamente creati. Queste persone oggi sono candidate con partiti guidati da ex segretari del Pd o europarlamentari eletti sotto le insegne del Pd. Dunque ogni voto dato a loro è un voto regalato alla sinistra”.

Fascina si dichiara a favore del price cap sul gas, alla realizzazione di rigassificatori e termovalorizzatori, al nucleare. Nessuna ambiguità sulla posizione internazionale di Berlusconi. “Al presidente viene contestato dalla solita sinistra un filoputinistmo che altro non è stato che il tentativo, straordinario per quanto non riuscito fino in fondo a causa di errori di altri, di avvicinare, attraverso Putin, la Federazione Russa al mondo occidentale, sottraendola all’egemonia neoimperialista della Cina comunista. Il nostro presidente ha avuto, come ho già ricordato, il merito di porre fine alla Guerra Fredda con gli accordi di Pratica di Mare, vero e ineguagliabile miracolo di politica estera targato Berlusconi”.

Fascina propone l’Italia – “perché no?” – come Paese, “da sempre costruttore di ponti e fautore di dialogo”, mediatore nella crisi tra Russia e Ucraina. “La prospettiva di una persistenza del conflitto è infatti drammatica oltre che per le popolazioni coinvolte anche per gli equilibri geopolitici mondiali e per le tasche degli Italiani, che ormai da tempo stanno subendo gli effetti economici nefasti del conflitto: aumento del costo delle materie prime, bollette di luce e gas alle stelle, possibili politiche di razionamento. La diplomazia deve prevalere”.

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