“Mai pensato di mollare, sapevo che ce l’avrei fatta”. Giovan Giuseppe Di Massa, 60 anni, non ha mai perso la speranza mentre se ne stava appeso a un tubo metallico per tutte quelle interminabili ore. È lui l’”uomo di fango”, una delle prime foto diramate di quel disastro avvenuto a Ischia dove sabato all’alba la foga della frana ha trascinato via cose e persone. Lui, idraulico di professione, si è trovato proprio in mezzo alla furia del fango ed è sopravvissuto. È stato salvato dai pompieri e la sua foto, seduto, tutto ricoperto di fango, ha commosso il web: un simbolo di speranza in un momento di tragedia in cui si cercano ancora i dispersi nel fango.

“Ho vinto la mia battaglia, sono vivo grazie alla mia forza e a Dio”, ha detto Di Massa, intervistato da Repubblica. Mattiniero abituale, Peppe si era spostato da casa sua a Ischia Porto in auto a Casamicciola quella mattina. All’improvviso si è trovato davanti la colata di fango, ha avuto la prontezza giusto di uscire dall’auto. Poi l’alluvione lo ha improvvisamente trascinato in uno scantinato. Lui ha resistito quasi 7 ore aggrappato a un palo, sospeso dal suolo. Si è salvato letteralmente grazie alla sua forza fisica. Il video dei pompieri che lo salvano ha commosso il web. Lui stava lì in piedi nel buio tremante e coperto di fango, con un filo di voce gridava ai soccorsi: “sono qui, sono appeso” e loro gli rispondevano “stai tranquillo stiamo arrivando”.

“È stato difficile ma ho sempre pensato che ce l’avrei fatta, non ho mai mollato, nemmeno un attimo, finché ho sentito la voce dei soccorritori” ha raccontato alla moglie e ai figli che lo hanno rivisto al Trauma Center del Cardarelli dove è stato portato dopo i primi soccorsi al Rizzoli di Ischia. Aveva ingerito tanto fango. È arrivato in codice rosso al pronto soccorso del Cardarelli in ipotermia, con lo schiacciamento del torace, gli è stato applicato fin da subito un drenaggio ai polmoni. “È rimasto sempre vigile e collaborativo – ha raccontato a Repubblica un operatore del 118 che era presente all’arrivo di Giuseppe al Cardarelli – ma all’inizio era sotto choc, continuava a ripetere di voler tornare a Ischia, voleva restare nella sua isola. Aveva molto freddo, tremava, è stato difficile ripulirlo dal fango, era ovunque”. Ora le sue condizioni sono in miglioramento. La sua foto mentre sta seduto accanto ai soccorsi resterà immortale simbolo di speranza nella tragedia.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.