La sua ultima segnalazione alle autorità competenti sui gravi rischi per la popolazione di Casamicciola dovuti al dissesto idrogeologico era risalente al 22 novembre, quattro giorni prima che dal monte Epomeo si staccasse la frana composta da fango e detriti che ha travolto case e persone, provocando al momento otto vittime sull’isola di Ischia.

A denunciarlo è Giuseppe Conte, già sindaco di Casamicciola nei primi anni ’90, poi funzionario della Regione Campania, oggi in pensione. Conte lo ricorda oggi, quando sull’isola si fanno i conti dei costi, umani e non solo, dell’ennesima tragedia che ha colpito una delle perle del Golfo di Napoli.

“Avevo scritto al prefetto di Napoli, al commissario prefettizio di Casamicciola, al sindaco Manfredi e alla Protezione Civile Campania. Nessuno mi ha risposto. A seguito dell’allerta meteo arancione, avevo segnalato il pericolo per la popolazione della zona e chiesto la loro evacuazione”, ricorda Conte, ma il suo appello-denuncia è rimasto inascoltato.

L’ex sindaco precisa di avere lanciato l’allarme mandando delle mail via pec alle autorità competenti, circostanza quella delle mail, oggi anticipata dal Giornale e sulle pagine locali di Repubblica Napoli. “In passato – aggiunge Giuseppe Conte – ho allertato più volte le autorità in occasione di previsioni meteo avverse”.

Conte aveva previsto praticamente tutto. Già lo scorso 8 ottobre, dunque oltre un mese prima della frana e del fiume di fango che ha colpito Casamicciola, segnalava la necessità di “intervenire immediatamente su tutti gli alvei” della città “onde evitare di correre il rischio che ci si possa trovare nuovamente di fronte a una situazione simile a quella dell’alluvione del 1910, quando morirono 15 persone a causa di un’alluvione”.

Eppure nulla è stato fatto, nonostante il ricordo ancora fresco dell’alluvione del 2009, in cui morì la piccola Anna De Felice. Dopo quei tragici fatti “non c’è stato alcun intervento, o almeno nessuno significativo, nonostante i fondi stanziati per la sicurezza negli ultimi anni”, denuncia Conte, che ricorda come ancora oggi manchi “l’annunciato piano per il dissesto idrogeologico della zona”.

Una tragedia ‘colpa’ di precipitazioni violente che hanno colpito l’isola in poche ore, certo, ma che chiamano in causa anche l’abusivismo edilizio. A dare qualche numero è Legambiente: per l’associazione ambientalista sono 600 le case abusive colpite da ordinanza definitiva di abbattimento.

Ma quello che fa più impressione è il numero di pratiche di condono presentate in occasione delle tre leggi nazionali: 27mila, di cui 8.530 istanze negli uffici tecnici del Comune, 3.506 a Casamicciola e 1.910 a Lacco Ameno.

Redazione

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