La "Grande Guerra Patriottica"
Perché il 9 maggio è festa in Russia: il “Giorno della Vittoria” sui nazisti rivalutato da Putin
Giornata di grandi celebrazioni in Russia: è il Giorno della Vittoria in ricordo della resa dei nazisti nella Seconda Guerra Mondiale che in Russia viene chiamata la Grande Guerra Patriottica. Grande attesa per il discorso del presidente Vladimir Putin, come ogni anno, che ha re-introdotto la manifestazione e che lo scorso 24 febbraio ha lanciato l’“operazione speciale” di “smilitarizzazione” e “denazificazione” dell’Ucraina: la guerra, l’invasione giunta ormai al 75esimo giorno. Perciò le televisioni di tutto il mondo sono puntate sulla Piazza Rossa di Mosca. Quest’anno si celebra il 77esimo anniversario della Vittoria.
L’evento principale, con la parata militare, si terrà sulla Piazza Rossa di Mosca. Previste celebrazioni in tutta la Russia. A Vladivostok, nell’estremo oriente russo, sono cominciate con ore di anticipo per il fuso orario. Il Giorno della Vittoria celebra la resa dei nazisti nel 1945. È una delle ricorrenze più importanti per il Paese e la stessa identità russa. Putin ha ripreso l’usanza sovietica di organizzare grandi parate. L’usanza è che dopo la parata militare – che mette in mostra armi d’epoca, carri armati moderni e sistemi missilistici – , ordinari cittadini sfilano mostrando fotografie di parenti morti nella guerra. Il “Reggimento Immortale”.
Per i russi la Grande Guerra Patriottica è durata dal 1941 al 1945, e non dal 1939, dall’invasione nazista della Polonia. Perché dal 1939 l’URSS era alleata con il Terzo Reich in virtù del cosiddetto patto Molotov-Ribbentrop. Dopo l’avanzata sul fronte occidentale Adolf Hitler puntò verso l’Unione Sovietica il 22 giugno 1941: l’Operazione Barbarossa. L’assedio di Leningrado (oggi San Pietroburgo) durò circa 900 giorni, clamorosa la vittoria dell’Armata Rossa nella battaglia di Stalingrado. Circa 27 milioni i russi che persero la vita nella guerra – dati occultati da Josip Stalin – tra i motivi per cui la vittoria non venne celebrata negli anni immediatamente successivi.
Le celebrazioni dell’eroismo e della Resistenza sovietica presero piede dopo la morte del dittatore Stalin nel 1953. Il 9 maggio è diventata festa nazionale nel 1965. La vittoria sui nazisti è diventata uno dei temi più celebrati della propaganda sovietica con film, libri, documentari, parate sfarzose ridimensionate negli anni ’90 e riprese da Putin a partire dai primi anni duemila. Per la storica russa Dina Khapaeva la memoria della Grande Guerra Patriottica è anche un “mito di sbarramento” funzionale a occultare la memoria del “terrore staliniano”.
Intelligence occidentali avevano rivelato nelle scorse settimane che le intenzioni di Mosca erano quelle di raggiungere un qualche tipo di risultato – ovvero di vittoria sul campo – in Ucraina per poterla celebrare proprio in occasione del 9 maggio. Indiscrezioni mai confermate ufficialmente dal Cremlino. Secondo il governo ucraino la Russia sta organizzando una sfilata a Mariupol, la città affacciata sul Mar Nero sotto assedio da oltre due mesi.
Putin ieri ha lanciato un messaggio ai leader delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk. Ha detto loro di continuare a combattere contro la “feccia nazista. E come nel 1945, vinceremo”. Il ministro della Difesa britannico Ben Wallace aveva sostenuto che il presidente russo avrebbe potuto dichiarare oggi pubblicamente guerra ai “nazisti del mondo” invocando la mobilitazione di massa della nazione. L’anno scorso Putin nel suo discorso aveva avvisato che i nemici della Russia stavano esprimendo “molto dell’ideologia nazista”. Nessun leader politico straniero è stato invitato quest’anno alla manifestazione.
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