Per Dmitry Rodionov il Donbass non basta più alla Russia. “Una parte politica spinge per questa soluzione di compromesso in cambio dell’indebolimento delle sanzioni. Posso dire con qualche certezza che i vertici militari sperano invece di portare a termine il lavoro”, ha dichiarato in un’intervista a Il Corriere della Sera il 41 enne direttore del Centro di ricerche geopolitiche dell’Istituto dell’Innovazione che dipende dal ministero della Difesa di Mosca di cui è un analista. “Se l’Ucraina non sarà denazificata fino in fondo, questa Operazione militare speciale verrà ricordata come un fallimento. Bisogna solo andare avanti”.

Per lo studioso “l’ostinazione del regime di Kiev nel procrastinare la resa” ha portato a un altro livello il conflitto, “la liberazione del Donbass” ormai è superata dagli eventi. “L’Ucraina del sud deve rientrare in uno spazio russo, vedremo poi con che formula. La parte occidentale del Paese va lasciata al suo destino”. L’obiettivo ormai, secondo lo studioso, non è più di impedire all’Ucraina di entrare nella Nato ma di “creare una nuova nazione che ci protegga dalle manovre occidentali”.

Lo studio ha delineato due progetti: un primo in cui l’amministrazione è guidata dalla Crimea e un secondo in cui la nuova regione è guidata direttamente da Mosca. Non è più sul tavolo l’opzione che le aree conquistate possano tornare a far parte dell’Ucraina. Il nuovo Stato dovrebbe essere “federale, un’Unione di repubbliche popolari o magari una Repubblica ucraina dentro la Russia. Questo lo deve decidere in primo luogo la popolazione dei territori liberati. Quel che conta per noi è il Sud e la sua riunificazione in un unico complesso economico sociale”.

Secondo il sito indipendente russo Meduza il Cremlino vorrebbe indire un referendum nelle due sedicenti repubbliche nell’est dell’Ucraina per sancirne l’annessione alla Russia. Il referendum potrebbe essere indetto per metà maggio. Dal primo maggio invece a Kherson comincerà a circolare il rublo. Anche a Kherson potrebbe tenersi un referendum per una nuova repubblica indipendente. I rapporti che le autoproclamate repubbliche sarà gestito da Sergei Kirienko, personaggio di spicco della politica interna di Mosca. Sarebbe stata invece annullata la cerimonia a Mariupol prevista il 9 maggio, in occasione delle celebrazioni della vittoria dell’Unione Sovietica sulla Germania Nazista nella Seconda Guerra Mondiale. La città ancora non è caduta.