Nessuna misericordia per Luca Morisi. E più che dalla stampa, quella della “schifezza mediatica” infuriata sul caso come dalle dichiarazioni del segretario della Lega Matteo Salvini, è dal senatore leghista Simone Pillon che arrivano parole senza grazia. L’avvocato bresciano ultracattolico, contrario al ddl Zan, alla depenalizzazione delle droghe leggere e antiabortista in un’intervista a Il Foglio ha detto che pregherà per l’uomo ma non si è risparmiato sul caso dello spin-doctor, a capo della cosiddetta “Bestia”, indagato per cessione di stupefacenti dalla Procura di Verona. Una batosta sulla Lega, a meno di una settimana dalle comunali, già lacerata da divisioni, tra No Vax e No Green Pass e le dichiarazioni del ministro allo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, e Salvini a rincorrere Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia.

Non mi stupisce, viste le note attitudini del personaggio. La giustizia divina ha fatto il suo corso. A me questo Morisi non è mai piaciuto. Mai. Poi mi ha sempre fatto la guerra, ora capisco tante cose”, infierisce il senatore, senza mezzi termini, che racconta come Morisi lo osteggiasse e avesse negato a Salvini di partecipare al suo congresso mondiale della famiglia a Verona. “Decideva tutto: diceva chi andava in televisione e chi no”, “non mi mandava mai in tv, ma io ho i miei canali”. Una questione personale praticamente.

Pillon boccia su tutta la linea anche l’attività della “Bestia”, e non trova i saluti di Morisi come una brutta notizia in assoluto per la Lega. “La nostra comunicazione ormai languiva da tempo. Finché eravamo in campagna elettorale nel 2018 andava bene tutto, comprese le foto di Matteo con le galline. Poi una volta arrivati al governo c’è stato un atteggiamento sbagliato. Non può essere la comunicazione a dettare l’agenza all’azione politica. Ma viceversa. Altrimenti siamo in balia di un algoritmo e se questo algoritmo ha dei problemi personali va in tilt tutto il sistema”.

E quindi: “Questa brutta storia di Morisi non mi sorprende, soprattutto se gli avessero trovato la droga dello stupro. C’erano cose note da tempo a tutti”. Secondo Repubblica i due ragazzi fermati a un posto di blocco ai carabinieri dicono che in una fiala di vetro, che gli avrebbe dato gratuitamente Morisi, c’è Ghb, “droga dello stupro” – che in realtà è il GBL, precursore metabolico del GHB. In realtà però il contenuto di quella fiala che ha aperto il caso non è stato ancora analizzato e l’arretrato accumulato non arriverà prima di uno o due mesi. Quindi non c’è niente di accertato sotto questo aspetto.

È invece accertato che Pillon, dispiaciuto “che Matteo si circondi delle persone sbagliate lasciando quelli come me in seconda fila”, calchi la mano in tutta questa storia. E a proposito di Lega si lascia andare a un’altra chicca, piuttosto grottesca anche questa, quando chiede all’intervistatore se si riferisca alla “corrente Mykonos” ovvero “i gay del mio partito. Sono tantissimi. Li conosco tutti. Tra Camera e Senato non bastano due mani per contarli” e “niente di personale, ci mancherebbe. Ognuno vive come vuole. Basta saperlo. Questo sì”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.