Fumata bianca dal vertice di maggioranza a Montecitorio, dal quale emergono poco più di mille emendamenti al Dl Milleproroghe, quindici dei quali sono del governo. «Il clima è migliore rispetto a venerdì. Ora si lavora per dare più risposte possibili», dice Marco Di Maio di Italia Viva. Nell’incontro – cui era presente per l’esecutivo il viceministro all’Economia Antonio Misiani – non sono stati affrontati i “temi caldi”. Argomenti «da vertice a Palazzo Chigi», ribadisce Di Maio, sottolineando che sulle Autostrade Iv «mantiene la sua posizione ed è aperta al confronto». Prende il via intanto l’esame degli emendamenti al decreto nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera. È stato avviato il lavoro dalle modifiche al primo articolo («Proroga di termini in materia di pubbliche amministrazioni»). Il decreto legge dovrà arrivare in Aula a Montecitorio il prossimo 10 febbraio e tra gli emendamenti da discutere figurano anche quelli, depositati da Iv, riguardanti la soppressione dell’affidamento ad Anas delle concessioni autostradali in caso di revoca e il rinvio dell’applicazione delle nuove norme sulla prescrizione.

Gli emendamenti del governo non sono ancora stati depositati, ma è ormai chiaro che la questione rovente della prescrizione è nelle mani del Lodo Annibali. La deputata urbinate di Italia Viva ha presentato un emendamento nel Milleproroghe che calcia la palla in tribuna per un anno. Un cessate-il-fuoco imposto, oltre che dalla legge dei numeri a Montecitorio, dal clima teso che si è creato nel comparto giustizia, dove le inaugurazioni dell’Anno giudiziario a Roma e a Milano hanno dato luogo a inedite contestazioni degli avvocati. Matteo Renzi la mette giù esplicitamente: «Il nostro obiettivo è fare proposte concrete, come lo sblocca-cantieri e il rilancio delle opere, ma sulla prescrizione Bonafede non soltanto ha contro tutti gli avvocati d’Italia, ma anche una parte dei magistrati. E soprattutto non ha i numeri in Parlamento». E ancora: «Se Bonafede non si rende conto di andare – come si dice a Firenze – a tutto fuoco in curva, rischia di finire contro un muro». E rilancia: «Chi è che ricatta il governo, io o Bonafede, che si impunta su una battaglia – per un fatto personale – che non trova i numeri in Parlamento?».

A Renzi si indirizzano le sensibilità garantiste di Più Europa.  «Confido che Renzi sia conseguente al filone indicato durante l’assemblea di Italia Viva sulla battaglia per una giustizia giusta di Pannella e Tortora e che sulla prescrizione ponga un discrimine rispetto alla partecipazione di IV alla maggioranza», afferma Benedetto Della Vedova. E tanto per rimarcare il punto aggiunge l’ex radicale: «Il blocco della prescrizione è uno scempio giuridico frutto dell’approccio giustizialista, manettaro e vendicativo del Movimento 5 Stelle». Forza Italia ha buon gioco nell’intestarsi l’iniziativa.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.