La fisica classica è stata rivoluzionata dalle due teorie, distanziate di circa dieci anni, elaborate da Albert Einstein: la teoria della relatività ristretta e la teoria generale della relatività. Poi si è aperta una nuova era, misteriosa e affascinante: l’era della fisica quantistica. Senza contraddire le verità scientifiche dimostrate delle teorie di Einstein, la fisica quantistica ha rovesciato il punto di osservazione. L’universo e la materia sono stati osservati non più nella sua complessità generale, nel suo insieme, bensì partendo dalle minuscole parti che lo compongono, dagli atomi e dalle particelle subatomiche di cui l’atomo è composto.

La rivoluzione sorprendente proposta dalla fisica quantistica è che ci rivela l’esatta struttura dell’universo partendo dalle più piccole parti di cui è fatto, e che sono il funzionamento esatto della materia, e, dunque, della vita. Ecco: ma da cosa è composto un atomo? Le sue componenti essenziali sono i protoni, i neutroni e gli elettroni, con i primi due che si trovano nel nucleo dell’atomo e gli elettroni che orbitano intorno al nucleo. A loro volta i protoni e i neutroni sono composti da particelle ancora più piccole, i quark e i leptoni, che insieme vengono definiti fermioni (da Enrico Fermi).

Poi vi sono delle particelle ancora più piccole che interagiscono con i quark e svolgono funzioni specifiche ed essenziali. Tra queste ve ne sono due particolarmente importanti su cui mi voglio soffermare. La prima sono i gluoni. Il termine è derivato dalla parola inglese glue, che vuol dire colla (non potremmo usare l’italiano, perché il termine collione darebbe adito a fraintendimenti e malintesi). Infatti i gluoni hanno la funzione di legare, amalgamare e tenere insieme i quark, in questo modo impedendo alla materia di sfaldarsi, di disgregarsi. L’altra particella molto interessante sono i bosoni, ai quali è demandato il compito di trasmettere nello spazio le informazioni sulle proprietà dei fermioni.

Insomma, una specie di ufficio stampa dell’atomo. Nel 1964, un grande fisico da poco scomparso, Peter Higgs, ipotizzò la presenza di un altro bosone, poi confermato scientificamente dal Cern guidato dall’italiana Fabiola Giannotti, nel 2012. L’esistenza di questo particolare bosone ipotizzato da Higgs doveva colmare una lacuna che rischiava di far crollare l’intera impalcatura della fisica quantistica: il modello standard descriveva perfettamente le proprietà e le modalità di interazione delle particelle arrivando a giustificare la formazione di tutta la materia e il funzionamento dell’intero universo, ma senza considerare un dato fondamentale: la massa. Non esisteva infatti qualcosa che spiegasse la massa della materia, e non può esistere una materia senza peso.

Higgs risolse il problema affermando che la massa è una proprietà esterna alle particelle, una sorta di campo gelatinoso che permea tutto lo spazio, nel quale le particelle si muovono incontrando resistenza. Tutto questo deve essere trasmesso e comunicato alle particelle. Il bosone ipotizzato da Higgs e dimostrato dall’equipe di Fabiola Giannotti, è la particella che le informa e che in questo modo conferisce massa alle altre particelle. Insomma i gluoni sono grandi mediatori di conflitti e i bosoni, e in particolare il bosone di Higgs o particella di Dio, sono grandi comunicatori. Nei partiti attuali, per loro fortuna, vi sono dei mediatori che svolgono le funzioni di gluoni, di collanti. Nel partito democratico sicuramente figure come Franceschini e Gentiloni, in Fratelli d’Italia il Ministro Crosetto, nella lega Giorgetti, in Forza Italia lo stesso Tajani, che non a caso poteva essere l’unico a raccogliere l’eredità pesantissima e scomoda di Berlusconi.

Sono figure capaci di mediare, di evitare la degenerazione del conflitto, di trovare una ragione superiore per stare insieme e non sfaldarsi. Il problema di forze come i Cinque stelle, o Azione, o Italia viva, è la preponderanza eccessiva dei leaders e la mancanza di termostati, di gluoni. Poi è sempre più rara la funzione dei bosoni, e in particolari di un bosone come quello di Higgs. Figure a metà tra il comunicatore, l’intellettuale e l’ideologo, capaci di fornire sostanza e volume ai loro partiti sia verso l’interno che verso gli elettori, la società. Si pensi a Franco Rodano per il partito comunista (ma qui l’elenco potrebbe essere lunghissimo), a Gianfranco Miglio per la Lega o a Marcello Veneziani per la destra, a Travaglio per i cinque stelle. Forse oggi rimangono attivi su questo fronte solo Goffredo Bettini e Gianni Cuperlo per il partito democratico, ma il loro compito appare sempre più arduo.

Pietro Maiorana

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