Otto richieste di condanna e due di assoluzione, tra cui Tiziano Renzi, padre del leader di Italia Viva Matteo Renzi. E’ quanto richiesto dal pubblico ministero di Roma, Mario Palazzi, al termine della requisitoria del processo su uno dei filoni dell’inchiesta Consip. Le accuse contestate nell’inchiesta, a vario titolo e a seconda delle posizioni, vanno dal traffico di influenze illecite, rivelazione del segreto, falso, favoreggiamento, millantato credito e tentata estorsione.

Per l’ex ministro dello Sport Luca Lotti e per l’ex parlamentare Italo Bocchino la procura di Roma ha chiesto un anno di reclusione in relazione al caso legato alla centrale acquisti della pubblica amministrazione. Chieste condanne a 2 anni e 6 mesi per l’imprenditore Alfredo Romeo (assolto lo scorso gennaio nel processo sulla maxigara Consip da quasi 3 miliardi), a 5 anni per l’imprenditore Carlo Russo.

Per l’ex ufficiale del Noe Gianpaolo Scafarto è stata chiesta una condanna a 1 anno e 10 mesi, mentre per il colonnello Alessandro Sessa è stata sollecitata una condanna a 3 mesi: per loro è caduta l’accusa di depistaggio. La condanna è stata chiesta anche per l’ex generale Emanuele Saltalamacchia a un anno di reclusione; e Filippo Vannoni, ex presidente di Publiacqua, sempre a un anno. Chiesta assoluzione anche per Stefano Massimo Pandimiglio. Chiesta invece l’assoluzione, oltre che per il padre di Renzi, anche per Stefano Massimo Pandimiglio.

 

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