Gli avvenimenti di venerdì scorso alla Casa Bianca hanno convinto Friedrich Merz della necessità di un allentamento delle finanze pubbliche tedesche. Cdu/Csu e Spd starebbero in particolare discutendo la creazione di due grandi fondi extra-bilancio: uno per la Difesa e uno per le infrastrutture. Tuttavia i media non stanno affrontando due problemi evidenti.

Negoziati più complessi

Il primo è che le persone coinvolte nei negoziati non sono le stesse che dovranno votare la misura. Un fondo extra-bilancio equivale a una modifica costituzionale, che richiede una maggioranza dei due terzi in Parlamento. L’attuale Bundestag ha solo tre settimane di vita. Il prossimo Parlamento dovrà gestire negoziati più complessi, coinvolgendo anche la sinistra. Il secondo problema è che questa soluzione non risolve il problema del deficit strutturale. Per esempio, non è possibile finanziare con questi fondi le spese correnti della Bundeswehr. Secondo i media, i due fondi avrebbero un volume compreso tra i 400 e i 500 miliardi di euro ciascuno. Questo farebbe aumentare il rapporto debito/PIL della Germania dall’attuale 60% a oltre l’80%. Non è un problema insormontabile, ma cambierebbe le dinamiche della sostenibilità del debito.

Investimenti e costi operativi

È probabile che Merz otterrà tutti i fondi necessari per la Difesa, se necessario dichiarando lo stato di emergenza. Questa opzione gli garantirebbe maggiore flessibilità nel breve periodo, consentendogli di aumentare le spese militari nei primi due anni, ma non garantirebbe una spesa strutturale del 2,5% del PIL. Il vantaggio di un veicolo finanziario a lungo termine è che permetterebbe di separare gli investimenti dai costi operativi, che dovrebbero comunque rientrare nel bilancio ordinario.

Le differenze

Ma è importante riflettere sulle implicazioni politiche di questa proposta. L’Spd aveva 206 deputati nel vecchio Parlamento, ma solo 120 nel nuovo. I Verdi sono scesi da 118 a 85 seggi, e i liberali dell’Fdp sono passati da 91 a 0. Merz ha bloccato ogni tentativo di riforma del freno al debito, contribuendo alla rottura della coalizione. Perché ora dovrebbero fargli un favore per salvare il suo governo? Oltre a un possibile desiderio di rivalsa, ci sono anche motivi razionali per cui i Verdi, in particolare, potrebbero opporsi. La Corte costituzionale ha bocciato l’aumento del fondo per il clima e la transizione, un veicolo extra-bilancio creato nel 2011, che doveva passare da 150 a 210 miliardi di euro.

La spesa necessaria

Ma la madre di tutti i temi è che le necessità di spesa sia sul fronte della Difesa che delle infrastrutture sono destinate comunque a mettere sotto pressione i rendimenti anche di un’economia dai solidi conti pubblici come quella tedesca. Non è un caso se i rendimenti dei Bund lunedì abbiano registrato un importante incremento. Lo stesso varrà per tutti gli altri paesi europei. Ecco dunque che, invece di riproporre strumenti inefficaci come il Mes, occorrerebbe che in Europa si tornasse a discutere del ruolo che la Bce potrebbe ricoprire nel creare le condizioni adatte affinché i singoli paesi possano procedere al ramp up produttivo nel comparto della Difesa e delle infrastrutture finanziandosi a tassi controllati. Insomma, un passo indietro della Ue sul fronte politico (in questi ultimi anni la Commissione ha dimostrato di non essere all’altezza nel proporre politiche economiche efficaci e realmente sostenibili) utilizzando l’unica vera arma che ha (l’Eurotower) per il bene della tenuta economico-sociale del Vecchio continente.