Si è concluso intorno alle 23.15 il vertice di centrodestra convocato da Matteo Salvini per trovare la quadra su un nome condiviso dal centrodestra per il Quirinale. Il vertice ha deciso che nella votazione di domani mattina indicherà uno dei nomi di alto livello proposto nei giorni scorsi, dando mandato a Matteo Salvini – previa ogni opportuna interlocuzione – di definirlo entro il nuovo vertice delle ore 9 di domani. Lo si legge in una nota congiunta diffusa al termine del vertice.

“I nomi sono quelli presentati. La Casellati non era nella terna ma potrebbe essere un nome spendibile. Se è disponibile, vedremo. È il nome più prestigioso ma ne dovrà parlare con Salvini”. Così’ Giovanni Toti lasciando il vertice conferma le voci che si erano sparse sul nome della Presidente del Senato. “Ci sono X ipotesi, ho una notte e una mattina per lavorarci, ci riconvochiamo domani alle 9. Spero che Pd e 5 Stelle da domani non votino più scheda bianca e tutti si prendano le loro responsabilità”, ha detto Salvini uscendo dal vertice.

“Conto ci possano essere passaggi risolutivi e definitivi domani. Mio dovere è non mettere veti, quindi parlerò con tutti”, ha continuato Salvini. Pesco “ad ampio raggio, non metto veti nei confronti di nessuno, non vogliamo mettere bandierine, faro’ di tutto”, ha detto Salvini sui nomi che intende sondare per il Colle, al termine del vertice del centrodestra. E a una domanda sull’ipotesi di Frattini, ha risposto: “Ci sono tanti nomi, non fatemi fare nomi e fare torto a tizio e Caio”. Intanto stando a quanto apprende l’Ansa il nome che indicherà Matteo Salvini per la quinta votazione sarà quello del presidente del Senato Elisabetta Casellati. È quanto fanno sapere fonti del centrodestra al termine del vertice.

Al quarto giorno di votazioni, con una nuova fumata nera, tra le ipotesi erano sbucati i nomi del costituzionalista Sabino Cassese, l’ex ministro degli Esteri Franco Frattini e l’ambasciatore Giampiero Massolo, ex direttore del Dis. Ma rispuntano anche Elisabetta Casellati e Carlo Nordio. Il vertice della coalizione ha deciso infatti di dare mandato al leader della Lega, Matteo Salvini, di verificare quale potrebbe essere il profilo più condiviso.

Nelle ore precedenti al vertice il Pd reagisce con durezza all’ipotesi Frattini: “Siamo tornati al via, abbiamo già manifestato la nostra contrarietà a Frattini. Auspichiamo che questa modalità di lanciare i nomi senza confronto sia finita”, dicono le capogruppo dem, Malpezzi e Serracchiani. E fonti riferiscono di un Letta “profondamente irritato” di fronte alla provocazione di Salvini.

Anche la viceministra grillina Laura Castelli, vicina a Di Maio, avvisa: “Con Frattini si spacca la maggioranza, salta tutto”. Di rimando Giuseppe Conte interviene a rassicurare i dem: “Non ho incontrato Frattini, né altri candidati. Serve soluzione condivisa, non complicare ancora di più il quadro”. “Nomi tirati lì senza una discussione politica. Ogni giorno se ne fa uno. Così ridicolizzano l’elezione del Capo dello Stato, è uno show indecoroso”, stoppa Matteo Renzi.

Al termine del vertice di centrodestra arriva dura la reazione del Pd: “Il nome del prossimo presidente della Repubblica dovrà essere frutto di un percorso di condivisione e non di uno schema in cui una parte ha il diritto di avanzare proposte e l’altra di dire sì o no. Tutte le proposte che dovessero emergere da uno schema del genere sarebbero per noi inaccettabili”. È quanto apprende l’Ansa da fonti del Nazareno. Intanto si è tenuto poco fa un vertice a tre Letta-Conte-Speranza. Convocata per domattina una riunione delle 3 delegazioni alle 9 per decidere il comportamento di reazione se la candidatura di Elisabetta Casellati sarà confermata.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.