Si alza il sipario sulla quinta giornata di voto, dopo l’ennesima fumata nera avvenuta ieri, giovedì, nella quarta giornata dedicata all’elezione del 13esimo presidente della Repubblica.

Anche questa mattina alle 11 basterà la maggioranza assoluta dei voti, 505, per eleggere il prossimo capo dello Stato. I nomi sul tavolo sono rimasti quattro, salvo eventuali sorprese dell’ultim’ora: il presidente del Consiglio Mario Draghi e l’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, mentre più defilati ci sono Sergio Mattarella con un suo eventuale bis al Quirinale ed Elisabetta Belloni, la diplomatica ora alla guida del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza.

Il leader della Lega Matteo Salvini ha il pieno mandato del centrodestra per avviare la conta, una prova di forza finalizzata a puntare su un nome e cercare di trovare un’attrattiva nell’area del centrosinistra. Il centrodestra punta su un nome di bandiera e spunta, di nuovo, quello della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Ma si punta anche sul rosario di altre personalità di area centrodestra alternative a Draghi prospettate da Salvini, Meloni e Forza Italia dopo il ritiro di Silvio Berlusconi: Carlo Nordio, Franco Frattini, Sabino Cassese, Letizia Moratti, Marcello Pera, Elisabetta Belloni, Giampiero Massolo.

Tutti nomi che però, dall’altra parte del campo, Enrico Letta, Matteo Renzi, Luigi Di Maio e Roberto Speranza hanno denunciato avere il vizio di origine di non essere candidature condivise ma imposte. Queste scelte, infatti, nei giorni scorsi hanno fatto infuriare i partiti di centrosinistra.

La giornata inizia con i vertici in prima mattinata, per arrivare a eleggere il neo Capo dello Stato. Forse con la prospettiva di creare un unicum per la storia repubblicana: mai, infatti, è stato eletto il capo dello Stato al quinto scrutinio. Nel corso delle precedenti 12 elezioni, il quarto voto è stato decisivo per ben quattro volte.

Il presidente della Camera Roberto Fico comunicherà ai presidenti dei gruppi di Camera e Senato da lui convocati, il calendario delle sedute successive, in caso di quinta fumata nera. Sul tavolo la decisione se da stasera, oppure da domani, si inizierà a votare due volte al giorno anzichè una.

Causa covid-19, finora si è tenuta una sola votazione al giorno. Al massimo 50 elettori alla volta in aula per votare. I Grandi Elettori positivi potranno votare nel parcheggio della Camera con un seggio drive-in appositamente allestito nel parcheggio della Camera. A votare i 1009 cosiddetti Grandi Elettori: 630 deputati, 321 senatori (di cui 6 a vita, 5 di nomina presidenziale e un ex presidente della Repubblica) e 58 delegati regionali, tre per ogni Regione, uno solo per la Valle d’Aosta. Votano prima i senatori, poi i deputati e infine i delegati regionali. Il voto è anonimo: perciò le elezioni del Capo dello Stato sono il regno dei franchi tiratori. Solo in due occasioni, nel 1985 con Francesco Cossiga e nel 1999 con Carlo Azeglio Ciampi, il Presidente venne eletto alla prima seduta.

LA DIRETTA

Ore 09:10 – Dure parole della leader di Fratelli di Italia Giorgia Meloni su Twitter: “La desolazione delle manfrine sull’elezione del Presidente della Repubblica certifica 2 cose che @FratellidItalia sostiene da sempre: 1. Con questo Parlamento è impossibile decidere qualsiasi cosa. 2. Se fossero stati gli italiani ad eleggere il PdR lo avrebbero fatto in un giorno”.

Ore 09:00 – Il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani, arrivando a Montecitorio per il vertice di centrodestra, assicura: “Il governo non cade. Dobbiamo lavorare molto. Vogliamo trovare soluzioni condivise”. E nell’ostentare compattezza, punta il dito sul centrosinistra. “E’ la sinistra che ieri si è divisa, il centrodestra è compatto e unito. Noi scandalosi? Addirittura, dov’e’ lo scandalo. Non abbiamo mai posto veti”.

Ore 08:55 – Il leader di Iv Matteo Renzi lascia in campo l’ipotesi di un Mattarella Bis. “Non escludo l’ipotesi che possa esservi anche un Mattarella bis, sarebbe una forzatura nei confronti di Mattarella e oltremodo scorretto ma al venerdì mattina o la vicenda si risolve nelle prossime ore o questa ipotesi e’ in campo con tutta la sua forza”. Così il leader di Italia viva, Matteo Renzi su Radio Leopolda. Per Italia Viva non è sul tavolo la possibilità di votare il presidente del Senato Casellati. “Noi Casellati non la votiamo come non votiamo nessun candidato divisivo come abbiamo sempre detto. Ma il centrodestra la smetta di correre dietro la Meloni che tenta di far saltare la maggioranza di Governo”. Lo ha detto il presidente di Italia Viva, Ettore Rosato, ai cronisti della Camera.

Ore 08:45 – Prima del nuovo vertice delle delegazioni di Pd, M5S e Leu, il segretario dem Enrico Letta non nasconde la delusione per le giornate precedenti: “Abbiamo sempre lavorato per l’unità. L’impressione è che abbiano tentato di dividerci, con idee fantasiose con l’obiettivo di dividere e non di trovare una soluzione per il Paese”, ha detto entrando alla Camera. E poi afferma “Chiederemo a Fico di aumentare le votazioni e arrivare almeno a due votazioni al giorno”. E poi, con un pizzico di amarezza, sibila: “Mi chiedo se ho fatto bene a fidarmi”. Il riferimento ricade sul centrodestra.

Ore 00:14 – “Meglio ribadire”. Lo scrive in un tweet il vicesegretario del Pd, Peppe Provenzano, che posta un tweet di Enrico Letta, in cui il segretario dem bocciava la candidatura di Elisabetta Casellati, scrivendo: “Proporre la candidatura della seconda carica dello Stato, insieme all’opposizione, contro i propri alleati di governo sarebbe un’operazione mai vista nella storia del Quirinale. Assurda e incomprensibile. Rappresenterebbe, in sintesi, il modo piu’ diretto per far saltare tutto”.

Ore 23:54 – “Conto che domani ci possano essere passaggi risolutivi e definitivi”. Così il segretario della Lega Matteo Salvini al termine del vertice del centrodestra sul Quirinale. “È mio dovere non mettere veti e parlare con tutti”, “adesso vado e chiamo tutti”. E ancora: “Spero che Pd e 5 Stelle da domani non votino più scheda bianca e tutti si prendano le loro responsabilità”. “Ci sono X ipotesi, ho una notte e una mattinata per lavorarci”, “la notte è giovane, ci sono tanti nomi, ad ampio raggio”. Così il segretario della Lega Matteo Salvini al termine del vertice del centrodestra sul Quirinale.

Ore 23:37 – “Ho avuto mandato di esplorare tutti i profili, adesso vado e chiamo. Conto ci saranno passaggi risolutivi domani”. Cosi’ il leader della Lega, Matteo Salvini

Ore 23:28 – “I nomi sono quelli presentati. La Casellati non era nella terna ma potrebbe essere un nome spendibile. Se e’ disponibile, vedremo. E’ il nome piu’ prestigioso ma ne dovra’ parlare con Salvini”. Cosi’ Giovanni Toti lasciando il vertice.

Ore 23:25 – Si è concluso il vertice di centrodestra. Il vertice del centrodestra riunitosi questa sera ha deciso che nella votazione di domani mattina indicherà uno dei nomi di alto livello proposto nei giorni scorsi, dando mandato a Matteo Salvini – previa ogni opportuna interlocuzione – di definirlo entro il nuovo vertice delle ore 9 di domani. Lo si legge in una nota congiunta diffusa al termine del vertice.

Ore 23:16 – È stata convocata, a quanto si apprende, una riunione dei grandi elettori M5s per domani mattina alle 9.

Ore 23:02 – Matteo Renzi ha convocato per domattina alle 9 l’assemblea dei grandi elettori di Italia viva.

Ore 22:48 – Il Pd ha convocato per domani alle 9 l’Assemblea dei grandi elettori, nella sala del Mappamondo di palazzo Montecitorio. Lo si apprende da fonti parlamentari dem.

Ore 22:00 – È iniziato il vertice del centrodestra, che si svolge a Montecitorio. È quanto filtra da ambienti della coalizione.

Ore 21:50 – Il leader della Lega, Matteo Salvini, è arrivato alcuni minuti fa alla Camera per il vertice di centrodestra e non ha risposto alle domande dei cronisti, spiegando di essere al telefono con la figlia. “Mirta, amore mio, mi mandi una foto?”, ha detto con il telefono all’orecchio davanti alle telecamere.

Ore 21:44 -“Non ci risulta l’ipotesi di Frattini”. Lo ha detto la senatrice di FI Licia Ronzulli, arrivando alla Camera con il coordinatore nazionale del partito, Antonio Tajani, per il vertice di centrodestra. Il vertice è stato rimandato di diverse ore.

Ore 21:38 – Oggi ha lasciato la Camera per diverse ore: ha incontrato potenziali candidati? “No, non ho incontrato né sentito alcun potenziale candidato”, risponde il leader M5S Giuseppe Conte, intercettato dall’Adnkronos per strada in centro a Roma. Neppure Frattini? “Assolutamente no”, assicura l’ex premier. Ha avuto scambi con i leader degli altri partiti, oggi? “Sì, abbiamo avuto continui scambi e spero davvero che si possa convergere al più presto su un candidato, su una figura ampiamente condivisa”. E ancora: “Gli italiani ci guardano e dobbiamo dimostrare a tutti il nostro senso di responsabilità. In particolare le forze di centrodestra devono accettare questo confronto, sono ormai due giorni che continuano a cercare tra loro una sintesi unitaria”.

Ore 20:45 – Duro anche il Pd sull’ipotesi Frattini, con il segretario Letta furioso. “Basta provocazioni, il nostro è un partito serio che non si presta a improvvisazioni raffazzonate, tanto più dopo giornate di giravolte e mancanza di chiarezza”. E’ quanto fanno sapere fonti del Nazareno. Le stesse fonti descrivono Enrico Letta “profondamente irritato” e aggiungono: “Cerchiamo, tutti, di adempiere al compito di Grandi Elettori e di dimostrare di fronte alla Nazione di esserne degni. Il Paese ci guarda, l’Europa e il mondo si chiedono cosa stia succedendo, dobbiamo essere all’altezza della gravità e della complessità del momento storico che viviamo”.

Ore 20:33 – Sull’ipotesi Frattini, caldeggiata dalla Lega, è dura la presa di posizione di Laura Castelli, viceministro del Movimento 5 Stelle al ministero dell’Economia e delle Finanze e molto vicina a Luigi Di Maio: “Usare il presidente del Consiglio di Stato Franco Frattini, una carica istituzionale così autorevole, per spaccare la maggioranza di governo è un segno evidente che non c’è la volontà di trovare una soluzione per il Quirinale. Non possiamo spaccare la coalizione con il centrosinistra, salterebbe anche il governo”.

Ore 20:18 – L’offerta di Forza Italia a Draghi: “Tu al Quirinale e un azzurro a Palazzo Chigi”

Ore 20:05 – Il presidente della Camera Roberto Fico ha convocato alle 10.15 la conferenza congiunta dei capigruppo che si svolgerà in Sala della Regina. Sul tavolo la discussione sulla possibilità di una doppia votazione. Per ora l’unica è in programma alle 11.

Ore 19:48 – Secondo La7 il colloquio tra Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, e il Presidente del Consiglio Mario Draghi sarebbe andato in maniera diversa: Forza Italia avrebbe al premier della successione a Presidente del Consiglio.

Ore 19:47 – Il tweet di Matteo Renzi, il leader di Italia Viva: “L’indecoroso show di chi ha scambiato l’elezione del Presidente della Repubblica con le audizioni di X Factor dimostra una sola cosa: bisogna far scegliere il Presidente direttamente ai cittadini. Stanno ridicolizzando il momento più alto della democrazia parlamentare”.

Ore 19:41 – La voce che insiste negli ultimi minuti è quella di Matteo Salvini al lavoro per la candidatura dell’ex ministro degli Esteri Franco Frattini. Il nome potrebbe essere espresso nelle prossime ore agli alleati. Frattini sarebbe stato proposto a Conte nell’incontro di alcuni giorni fa. Freddi Forza Italia e il fronte giallorosso.

Ore 19:36 – Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia, è stato nel pomeriggio a Palazzo Chigi per un incontro con il premier Mario Draghi. L’incontro, a quanto si apprende in ambienti azzurri, è stato “cordiale”. L’Ansa riporta che non cambia, viene spiegato, la posizione di FI, per cui Draghi deve proseguire il suo lavoro alla guida del governo.

Ore 18:16 – Dopo quattro giorno di fumate nere le trattative tra i partiti sono ancora febbrili: i candidati favoriti sui quali si tratta.

Ore 18:00 – È il momento di vertici, riunione e telefonate. È in programma infatti alle 18 un vertice a due tra Forza Italia e UDC, come spiegato dal coordinatore azzurro Antonio Tajani: “Ora ci vediamo tutti insieme, siamo in consultazione permanente”.

Ma soprattutto negli uffici della Lega a Montecitorio è già avvenuto un incontro tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni per confrontarsi sul nome, o sulla rosa di nomi, da proporre per il voto di domani che secondo il leader del Carroccio sarà decisivo.

Ore 17:10 – Il Movimento 5 Stelle ribadisce da parte sua il ‘no’ ad un trasloco di Mario Draghi da Palazzo Chigi al Quirinale. “Siamo convinti che il presidente Draghi debba continuare la sua azione governativa”, ha spiegato infatti il capogruppo alla Camera Davide Crippa in collegamento con la ‘maratona Mentana’ su La7.

Ore 16:55 – “Attenti a non esagerare, non fate gli ultrà”. Sabino Cassese risponde ridendo al Riformista. Gli diamo conto di una dichiarazione di Giorgia Meloni che lo sostiene. “Mi sostiene con forza? Non so se sia un bene”, risponde per alleggerire con una battuta. “Come vivo questo momento? Cerco di lavorare, ma mi telefonano in tanti. E cerco di lavorare tra una telefonata e l’altra”. Sorpreso? “Non tanto”, chiosa con un sorriso il giurista. “Aspettiamo, aspettiamo”. La prima cosa da Presidente? “Una passeggiata”. E un arrivederci: “Sentiamoci quando sarà finita, così le dico cosa penso del neopresidente”.

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Ore 16:30 – La giornata buona per eleggere il nuovo capo dello Stato? “Confido sia domani”. A dirlo è stato il leader della Lega Matteo Salvini parlando con i cronisti fuori da Montecitorio.

Il numero del Carroccio ha assicurato infatti che il centrodestra offrirà “proposte di altissimo livello. Voglio risolvere la questione bene, in fretta, col più ampio consenso. I no li lascio ad altri. Conto di portare sui tavoli alcuni profili che spero raccolgano il sì di tutti. Mi si chiedono personalità al di fuori della politica, senza tessere in tasca, apprezzate a livello nazionale e internazionale”.

L’obiettivo, continua Salvini, “è tenere unito il centrodestra e tenere unita la maggioranza“. Ma il leader del Carroccio spiega anche che non vuole fare nomi “prima telefono ai leader” per “delle proposte che possano unire, inorgoglire, compattare”.

Ore 16:15 – Cosa significano i 166 voti destinati nel segreto dell’urna al presidente della Repubblica uscente Sergio Mattarella? Qui retroscena e ipotesi dietro il consenso crescente nei confronti del capo dello Stato.

Ore 15:20 – Altra fumata nera al termine della quarta giornata di voto a maggioranza assoluta (505 voti) per l’elezione del presidente della Repubblica.  In tutto i presenti sono stati 981. Sono 261 le schede bianche.  Sono  441 gli astenuti. Il capo dello Stato uscente, Sergio Mattarella, è in testa con 166 voti, seguito dal magistrato Antimafia, Nino Di Matteo (indicato da Alternativa, ex M5s). A notevole distanza Luigi Manconi (8), Marta Cartabia (6), Mario Draghi (5), Giuliano Amato (4), Pier Ferdinando Casini (3), Elisabetta Belloni e Pier Luigi Bersani (2) e Sabino Cassese (1). La quinta votazione avrà luogo domani alle 11.

Ore 14:20 – Si è conclusa la quarta votazione del Parlamento: parte dunque lo spoglio che viene effettuato personalmente dal presidente della Camera Roberto Fico.

Ore 13:40 – La convergenza sul nome di Elisabetta Belloni sembra essere già sfumata, con l’uscita del direttore generale del Dis dalla rosa ristretta per il Quirinale.

Il nome, proposto in maniera esplicita da Fratelli d’Italia e avallato in un primo momento dal Partito Democratico, sta incontrando forti resistenze dagli altri partiti. A stoppare la candidatura della diplomatica di lungo corso sarebbero, spiegano fonti di maggioranza, i centristi di Italia Viva e Coraggio Italia, oltre a Forza Italia.

Ma contrari sarebbero anche pezzi dello stesso Partito Democratico, di Leu e soprattutto della Lega. Per Salvini la difficoltà maggiore è quella di convergere su un nome lanciato dall’alleata-nemica Giorgia Meloni.

Ore 13:00 – L’altro nome forte per il Colle è quello di Elisabetta Belloni, fatto filtrare anche da Fratelli d’Italia. Un profilo, quello della diplomatica ora a capo dei servizi segreti, che piace anche al Partito Democratico. Fonti del Nazareno hanno fatto filtrare che “le ipotesi in campo sono valide” che quella che ruota attorno al nome di Elisabetta Belloni sarebbe una “soluzione onorevole”.

Ben più cauta invece la posizione di Giuseppe Conte, altro ‘big’ del ‘campo progressista’. “I nomi li faccio nelle sedi opportune, non in transatlantico”, ha detto ai cronisti l’ex premier rifiutando così di rispondere sulle candidature in campo per il Quirinale.

Ore 12:30 – Sarebbe Sabino Cassese il candidato sui cui far convergere i voti per un accordo tra le opposte coalizioni. A riportarlo è Dagospia, che cita fonti attendibili direttamente da Palazzo Chigi.

Un nome, quello dell’ex presidente della Corte costituzionale, circolato da settimane ma ‘divampato’ dopo l’incontro (smentito) di Matteo Salvini nella casa romana del giurista, notizia rivelata da Il Foglio. A Repubblica il professore ha spiegato a tal proposito: “Salvini non lo conosco, io vivo come i monaci stiliti, che scelsero di vivere su una colonna. Ecco, non vedo nessuno, manco i miei nipoti…”.

Ore 11:50 – Nuovi evidenti segnali di tensione e spaccatura all’interno del centrodestra. Non rispettando le indicazioni emerse durante il vertice di coalizione tenuto in mattinata, i senatori di Fratelli d’Italia non hanno risposto alla prima chiama, anziché proclamarsi astenuti. Senatori che poi hanno risposto alla seconda, astenendosi, e rispettando così la consegna della coalizione pur dando un evidente segnale.

Strappo già evidenziato dall’apertura di Meloni sui nomi di Belloni e Cassese e sull’irritazione filtrata dopo la riunione di coalizione: Fratelli d’Italia avrebbe infatti preferito una prova di forza su un nome da votare in questa giornata, anche per valuta la compattezza della coalizione.

Ore 11:20 – Importante apertura da Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni, secondo fonti citate dall’Ansa, ritiene “valida” la possibilità di esprimere un presidente della Repubblica espressione dell’area di centrodestra, su cui lavorare.

Ma al partito “non dispiacerebbero i nomi di Sabino Cassese ed Elisabetta Belloni” per il Quirinale, col costituzionalista tirato in ballo ieri nella corsa al Colle e la diplomatica e numero uno dei servizi segreti da giorni in campo come nome ‘istituzionale’. L’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini invece, “non è una opzione“.

Ore 11:00 – Puntualissimo, il presidente della Camera Roberto Fico ha dato il via alle operazioni di voto, procedendo con la prima chiama. Si parte, come sempre, dai senatori, seguiti dai deputati e infine i delegati regionali.

Ore 10:55 – L’astensione del centrodestra va letta anche come il tentativo di mantenere compatta la coalizione ed evitare strappi come quello di ieri di Fratelli d’Italia: Salvini non vuole infatti rompere gli equilibri interni dopo gli oltre 100 voti arrivati ieri per Guido Crosetto, votato non solo dai ‘meloniani’ ma anche da almeno altri 60 grandi elettori.

Ore 10:40Astensione da parte di tutte le compenti della coalizione. È questa l’indicazione uscita dopo la riunione del centrodestra avvenuta questa mattina alla presenza di tutti i leader: niente candidature di bandiera, come quella di ieri del fondatore di Fratelli d’Italia Guido Crosetto, capace di ottenere 114 voti.

In una nota è chiarita la strategia: “Il centrodestra ha deciso di proporre la disponibilità a votare un nome di alto valore istituzionale — si legge nel comunicato —. Per consentire ai grandi elettori di tutti i gruppi di superare veti e contrapposizioni, e di convergere per dare all’Italia un nuovo presidente della Repubblica, la coalizione ha deciso di dichiarare il proprio voto di astensione nel voto odierno. Il centrodestra è pronto a chiedere di procedere domani con la doppia votazione”.

Ore 10:00 – Mattinata di riunioni di coalizioni e partiti: il ‘campo progressista’ formato da PD, M5S e Leu si incontrerà dopo le 10 per fare il punto e decidere la posizione da tenere in Aula. Alle 10:30 è invece fissato il vertice dei grandi elettori di Forza Italia.

Ore 9:30 – Prime indicazioni sulla quarta votazione per il Presidente: il Partito Democratico e Italia Viva hanno infatti annunciato ancora una volta l’intenzione di votare scheda bianca.

Ore 9:00 – Iniziato il vertice del centrodestra. Negli uffici della Lega della Camera ci sono Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Antonio Tajani e i leader dei partiti centristi, Giovanni Toti, Lorenzo Cesa e Maurizio Lupi.

Ore 8:50Renzi chiede di fare in fretta: “L’Italia domani deve avere un Presidente”.

Ore 8:40 – “Io sto continuando a lavorare sulla strada del centrodestra. Leggo tanti nomi interessanti che non sono di centrodestra”. È il commento di Matteo Salvini ai cronisti entrando alla Camera per il vertice di centrodestra sul Quirinale, ponendo dunque uno stop a nomi come Belloni e Casini, con quest’ultimo “eletto con il PD, una proposta della sinistra”, ha ricordato Salvini.

 Quanto a Draghi, per il leader della Lega l’ex numero uno della Bce “è prezioso a Palazzo Chigi”.

Ore 8:00 – Quella odierna sarà l’ennesima giornata di incontri e trattative: alla Camera infatti si procederà ancora tra schede bianche e qualche voto a sorpresa. Le manovre che contano si terranno fuori dal ‘palazzo’, dove in particolare Lega e Partito Democratico sono chiamati a trovare la sintesi su un nome super partes per il Quirinale tra una ristretta rosa di candidati.

Ore 7:30 – Il vertice di centrodestra, inizialmente in programma alle 22:30, ci sarà questa mattina alle 8:30. Ufficialmente, spiegano fonti della coalizione, perché “Antonio Tajani rientrerà da Milano” dove “si è recato in visita da Silvio Berlusconi, solo in tarda serata”. Però potrebbe pesare anche la difficoltà a trovare una quadra sull’accordo.

Redazione

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