Per il Quirinale “non si si chiuderà oggi, credo si chiuderà domani”. È la previsione di Matteo Renzi, il leader di Italia Viva che questa mattina a Radio Leopolda ha commentato gli ultimi sviluppi dell’intrica questione Quirinale. 

Per il senatore e leader di IV oggi “centrodestra lascerà passare ancora un giro, e poi domani andranno a più miti consigli”. Insomma, quella odierna sarà “un’altra giornata di tempo perso”, che per Renzi è “una liturgia che andava bene negli anni ’40 e ’50”, ma non oggi.

La scelta di fare “l’ultimo passaggio a vuoto” è sbagliata secondo l’ex presidente del Consiglio, “ma prendiamo atto”. La deadline però deve essere chiara: “Domani non c’è più tempo, domani l’Italia deve avere un Presidente della Repubblica“, ha aggiunto Renzi.

Renzi che è tornato anche sulla candidatura emersa tra martedì e mercoledì di Franco Frattini, presidente del Consiglio di Stato e due volte ministro degli Esteri dei governi Berlusconi. Una candidatura saltata dopo il ‘muro’ eretto dallo stesso Renzi e dal segretario del Partito Democratico Enrico Letta, che si sono opposti nettamente ‘bruciando’ di fatto il nome.

Per Renzi dietro il tentativo ci sarebbe stato un rinvigorito asse giallo-verde, come ai tempi del primo esecutivo Conte con Lega e 5 Stelle in maggioranza. Il leader di Italia Viva lo spiega apertamente: “Salvini e diversi grillini, dai quali fatico a escludere l’ex presidente del Consiglio Conte, hanno tentato di fare una nuova edizione della maggioranza giallo-verde. Questo è accaduto nella notte tra martedì e mercoledì, quando è emersa la candidatura di Franco Frattini, una candidatura molto seria ma che andava contro la tradizionale impostazione geopolitica dell’Italia“. 

In quel momento, aggiunge Renzi, “si è avuta la sensazione che cercassero una riedizione dell’accordo giallo-verde. Non è andata così”.

L’ex premier che poi accusa gli altri leader politici che stanno ‘tramando’ sul Quirinale: “Non hanno il coraggio di formalizzare una battaglia e rischiano di perdere pezzi di credibilità i leader di centrodestra e centrosinistra. O si pensa all’Italia dei prossimi 7 giorni o si pensa all’Italia dei prossimi sette anni. Se pensi ai sondaggi non sei un leader. Devi avere il coraggio di scegliere. Si arriva all’Italia del 2029. I leader hanno paura, ma non possono perché se hanno paura non sono leader. Non hanno il coraggio di contarsi”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia