Il costituzionalista voluto dai grillini ha deciso di ritirarsi dopo i 39 voti al primo scrutinio che lo hanno ‘eletto’ come più votato. Il 16 gennaio 2022 Paolo Maddalena viene indicato da quaranta parlamentari perlopiù del Movimento 5 Stelle alla candidatura del nuovo Presidente della Repubblica. Alla prima chiama ha racimolato 39 voti, gli stessi di Sergio Mattarella. Ma ora non ha intenzione di portare avanti la sua candidatura verso il Colle.

Paolo Maddalena, napoletano, giurista, docente universitario, ricercatore, magistrato e accademico italiano, è nato nel 1936 e ha ricoperto l’incarico di giudice costituzionale. Teorico dei beni comuni e nemico del liberismo, Maddalena è grande critico di Draghi. Giudice della Corte dei Conti, ma soprattutto della Corte Costituzionale dal 2002 al 2011. Dal 2017 è in pensione ed è tra i fondatori dell’associazione ‘Attuare le Costituzione’.

Dopo 36 voti al primo scrutinio e 39 al secondo, il costituzionalista Paolo Maddalena ha deciso di ritirarsi e di lasciare la sua candidatura verso il Quirinale, affermando di voler lasciare il posto alla politica, definendola un “teatrino”: “Sono contento perché vuol dire che la Costituzione ha ancora una favilla di luce. Quella luce che deve illuminare chi crede che la ricchezza di tutti debba essere nelle mani di pochi: i neoliberisti, che ci porteranno alla rovina. Presto non saremo più in grado di pagare le bollette. Abbiamo messo sul mercato i servizi pubblici essenziali, gas, luce ed acqua, e industrie strategiche comprese nel demanio costituzionale: unica difesa dagli assalti del mercato generale”.

Secondo Maddalena, “Draghi ha proposto per primo alla City un aiuto per privatizzare l’economia italiana. Seguito da Amato. Abbiamo perso tutto donando ai privati, spesso stranieri, le nostre fonti di ricchezza”. Come presidente, il docente avrebbe “assicurato l’attuazione della Carta e la laicità dello Stato. Ma non lo sarò. Ora non mi resta che lasciare il passo al teatrino della politica”.

 

Riccardo Annibali

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