Tre nomi per la corsa al Quirinale. Sono quelli lanciati dal centrodestra nel pomeriggio, in una conferenza stampa tenuta a Montecitorio, nella stessa sala dove Matteo Renzi ritirò le ministre Bellanova e Bonetti facendo di fatto cadere il secondo governo Conte.

Matteo Salvini ha annunciato infatti per la corsa al Quirinale l’ex presidente del Senato Marcello Pera, l’ex magistrato Carlo Nordio e l’attuale assessore regionale lombardo (ex sindaco di Milano ed ex ministro dell’Istruzione) Letizia Moratti.

Fuori dunque dalla ‘rosa dei nomi’ l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani e la presidente del Senato Elisabetta Casellati. “È una terna che offriamo alla discussione — ha detto Matteo Salvini illustrando la proposta — sperando che non ci siano veti”. Obiettivo, ha ricordato ancora Salvini, “è l’apertura al dialogo e fare in fretta. Non diciamo no pregiudizialmente a nessuno e speriamo che anche gli altri si confrontino nel merito”.

Salvini ha voluto anche rimarcare come nei tre nomi proposti non ci sono “dirigenti di partito anche se ovviamente, e lo dico io, c’è qualcuno a questo tavolo che non avrebbe un titolo ma tantissimi per ambire a questa carica, a proposito di europeismo, atlantismo, dimestichezza con le diplomazie”.

Il riferimento è ad Antonio Tajani, il coordinatore di Forza Italia presente accanto a Salvini nella sala conferenze della Camera: “Uno come lui ha i titoli per ambire alla carica anche se è un capo di partito”, ha infatti sottolineato il leader del Carroccio.

In merito alla mancata candidatura della Casellati, Salvini ha spiegato che la sua assenza nella ‘rosa dei nomi’ è perché il centrodestra “vuole che le cariche istituzionali siano tenute fuori e abbiano in sé la dignità di essere una possibile scelta“. In realtà proprio la mancata candidatura ufficiale nella ‘rosa’ appare come il segnale di voler ‘coprire’ il nome della seconda carica dello Stato, vera carta del centrodestra per il Quirinale.

Giorgia Meloni, intervenendo nella conferenza, ha invece rimarcato che gli ultimi quattro presidenti della Repubblica sono espressione del centrosinistra e che nel rispetto del principio di alternanza il nuovo capo dello Stato può avere una appartenenza culturale diversa, anche alla luce della maggioranza relativa in Parlamento di Fratelli d’Italia e gli altri partiti della coalizione.

Nomi che hanno visto una prima parziale apertura da parte di Enrico Letta, il segretario del Partito Democratico che sempre nel pomeriggio farà assieme a Movimento 5 Stelle e Leu una ‘controproposta’ sui candidati per il Colle. Secondo Letta dal centrodestra sono arrivati “nomi di qualità” che saranno valutati “senza pregiudizi“, ha spiegato il segretario Dem parlando con i giornalisti in Transatlantico.

Marcello Pera

Già presidente del Senato dal 2001 e dal 2006 col centrodestra a trazione berlusconiana, ha un passato da accademico come professore di Filosofia della scienza all’università di Pisa. Prima vicino al Psi, Pera passa in Forza Italia nel 1994 e viene subito eletto senatore, carica che ricopre fino al 2013.

Una vita politica ambivalente: durante la stagione di Mani Pulite Pera cavalca gli istinti più giustizialisti, quindi il cambio radicale e l’approccio garantista con Forza Italia. Stessa cosa anche nell’ambito religioso: definitosi in passato “non credente”, Pera si avvicinerà al pensiero cristiano arrivando addirittura a firmare un libro sulle radici cristiane dell’Europa assieme all’allora cardinale Joseph Ratzinger.

Carlo Nordio

Ex magistrato 74enne, ora in pensione, si è occupato nella lunga carriera trascorsa a Venezia delle inchieste sul Mose, sulla Tangentopoli delle cooperative rosse e del terrorismo, in particolare delle Brigate Rosse.

Il nome di Nordio è stato espresso come candidato nella ‘rosa’ del centrodestra da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.

Letizia Moratti

Assessore al Welfare della Regione Lombardia, chiamata a sostituire Giulio Gallera nel pieno dell’emergenza Covid dal presidente Attilio Fontana, è anche vicepresidente della Giunta. In passato è stata sindaca di Milano dal 2006 al 2011 e in precedenza ministro dell’istruzione nel governo Berlusconi (tra il 2001 e il 2006) e presidente della Rai tra il 1994 e il 1996.

Formalmente Letizia Moratti non è iscritta ad alcun partito del centrodestra, ma è da sempre considerata vicina al leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia