Respinta al seggio drive-in, dove ha tentato di votare per l’elezione del presidente della Repubblica. È la sfida non andata a buon fine di Sara Cunial, deputata eletta tra le fila del Movimento 5 Stelle e oggi passata nel gruppo Misto, nota per le sue posizioni No Vax e No Green pass.

La Cunial ha tentato di recarsi al seggio speciale Covid allestito nel parcheggio di Montecitorio, in via della Missione, dove sono attesi i grandi elettori positivi al Covid-19 o in quarantena che potranno così esprimere la propria preferenza per il Quirinale.

Due condizioni, ovvero la positività o la quarantena-isolamento Covid, fondamentali per poter accedere al voto del drive-in: Cunial non si trova in nessuna di queste situazioni ed è stata dunque ‘respinta’ dai commessi, che possono far accedere solo chi ha inviato una mail alla presidenza della Camera con un certificato sanitario che attesta la positività.

Cunial potrebbe semplicemente sottoporsi ad un tampone per votare a Montecitorio, dove è necessario solo il Green pass base, ma la deputata ex grillina è contraria non solo ai vaccini ma anche alla certificazione verde.

Sono sana e chiedo di poter votare il presidente come è mio diritto costituzionale fare, non vedo perché non possa votare come i malati di Covid sia vaccinati che non“, si è sfogata la Cunial, rimasta quindi fuori dalla Camera dove si stanno svolgendo le operazioni di voto.

Non far votare un cittadino prima ed un parlamentare poi perché sano è un affronto alla democrazia, alla legge e alle istituzioni – continua Cunial, accompagnata dall’avvocato Edoardo Polacco -. Possono votare i malati, possono votare i positivi, possono votare i vaccinati, purché piegati al regime e alle sue insensate regole. A questo serve il green pass, a certificare chi, in un modo o nell’altro, si prostra. Non ci sono altre motivazioni. In caso contrario mi sarebbe permesso il voto dall’auto come a tutti gli altri esclusi dall’Aula“.

Cunial che ha annunciato querela contro “ogni persona ed istituzione che mi impedirà di esercitare il diritto costituzionale di votare il presidente, che si tratti del commesso alla porta o del presidente Fico. La deputata No Vax si è detta anche pronta “a chiedere l’annullamento delle elezioni del presidente della Repubblica se mi verrà fatta saltare anche solo una chiama”.

Sulla stessa linea anche il consigliere regionale del Lazio Davide Barillari, come Cunial eletto tra i 5 Stelle e poi espulso dal Movimento. “È un problema politico non sanitario – ha protestato Barillari -. Un parlamentare non può votare, una persona sana non può votare Alle prossime elezioni gli italiani non voteranno senza green pass, questa è la prova. Lei deve contagiarsi per entrare… Credo solo lei sia in queste condizioni“.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia