L’ultimo passaggio prima l’invio a Bruxelles del testo. Il Consiglio dei ministri tenuto oggi pomeriggio, durato circa 50 minuti, ha dato il via libero definitivo al Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza da 248 miliardi.

Il testo sarà materialmente spedito domani, 30 aprile: una data fortemente voluta dal premier, Mario Draghi, perché solo così sarà consentito l’arrivo della prima tranche di fondi già in estate.

Nel corso del CdM la maggioranza ha dato l’ok anche al decreto che istituisce il fondo pluriennale da 30 miliardi di euro per finanziare quei progetti rimasti fuori dal Pnrr ma ritenuti coerenti con i suoi obiettivi. 

Da Bruxelles, in caso di approvazione del Pnrr italiano, arriveranno 191,5 miliardi di euro finanziati attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, 15,5 miliardi del Fondo Sviluppo e Coesione, e 26 miliardi da destinare alla realizzazione di opere specifiche.

Quanto alle tempistiche, la Commissione europea ha otto settimane per presentare al Consiglio i piani ricevuti per l’approvazione, mentre quest’ultimo ha un mese per l’approvazione con maggioranza qualificata. A quel punto ci sarà la prima erogazione dei fondi ai Paesi, pari al 10% del totale: la restante parte dei fondi sarà finanziata con cadenza semestrale ma solo dopo una verifica dell’implementazione dei progetti e delle riforme proposte.

IL DECRETO PROROGHE – Nel Consiglio dei ministri il governo ha discusso anche del decreto proroghe. Al suo interno sono presenti alcune novità importanti, in particolare per la pubblica amministrazione. 

È saltato infatti l’obbligo dello smart working al 50% per i dipendenti pubblici. A spiegarlo è stato il ministro Renato Brunetta: “Si torna alla normalità, facciamo tesoro della sperimentazione indotta dalla pandemia per introdurre da un lato una flessibilità coerente con il riavvio delle attività che stiamo vivendo, dall’altro la piena autonomia organizzativa degli uffici”. Un percorso, ha tenuto a precisare Brunetta, “concordato con il Cts e compatibile con le esigenze del sistema dei trasporti”.

Nella bozza non c’è spazio invece per una norma dedicata alle concessioni balneari, con l’Unione Europea che da tempo ci chiede di allinearci alla direttiva Bolkestein con il Pnrr. 

Prorogati i termini di validità dei documenti di riconoscimento e d’identità. Quello attuale fissato al 30 aprile verrà posticipato di altri 5 mesi al 30 settembre.

Novità simile per l’esame di guida: prorogati infatti i termini per sostenere l’esame di teoria per il conseguimento della patente di guida, senza dover pagare nuovamente per la domanda. La norma prevede che, in considerazione del protrarsi dello stato di emergenza causato dalla pandemia da Covid-19, coloro che hanno presentato la domanda per l’esame di teoria nel 2020 hanno tempo fino al 31 dicembre 2021 per la prova, anziché entro un anno dalla presentazione della domanda, come era stato previsto dal decreto cosiddetto ‘milleproroghe’ del dicembre scorso.Per le domande presentate da gennaio 2021 e fino alla cessazione dello stato di emergenza, invece, c’è tempo un anno per sostenere la prova di teoria, anziché sei mesi previsti dal Codice della strada.

Redazione

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