Nessuna “operazione, men che mai segreta: ho lavorato alla luce del sole perché pensavo che Draghi fosse meglio di Conte. Dopo le prime settimane lo penso ancora di più. Non solo non mi nascondo, dunque, ma rivendico questa operazione. Le accuse che Conte mi rivolge sono per me medaglie al merito”.

Matteo Renzi, senatore e leader di Italia Viva, smonta così le accuse lanciate dall’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulla caduta del suo governo, che aveva avanzato dubbi, per ammettendo di non avere elementi per confutarli, su “incroci internazionali” dietro il suo defenestramento, con la possibilità che “Renzi si sia prestato”.

Ricostruzione cara anche a Goffredo Bettini, uomo-ombra dell’ex segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti, che nell’atto costitutivo della sua corrente all’interno dei Dem, Agorà, aveva espressamente fatto riferimento ad un complotto dietro la caduta dell’esecutivo Conte.

Oggi Renzi risponde a quel j’accuse dalle colonne del Corriere della Sera e spiega come “il complottismo è la malattia di chi non si assume mai le proprie responsabilità”. Sempre a proposito della ricostruzione Conte-Bettini, aggiunge il senatore toscano: “Tutti i media erano schierati contro la crisi, il Pd diceva o Conte o morte, Confindustria sponsorizzava i ministri uscenti fino all’ultimo. Ma quali complotti? Un interesse economico per sostituire Draghi con Conte effettivamente c’era: quello dei nostri figli. Il debito pubblico oggi è in mano più sicure. E io sono orgoglioso di ciò che abbiamo fatto da soli, controcorrente”.

Altro passaggio è invece dedicato a Report, la trasmissione di Rai3 che lunedì scorso ha messo in piedi un servizio in cui, sul filone del complottismo, evoca un possibile ruolo dei servizi segreti dietro la crisi di governo grazie ad un video di pochi secondi che riprende Renzi e il dirigente dei servizi Marco Mancini in una area di servizio a Fiano Romano.

Proprio ieri Renzi ha presentato denuncia e “contestuale istanza di perquisizione e sequestro” per il servizio andato in onda lunedì. Secondo l’ex premier “la versione di Report è piena di contraddizioni. La testimone si confonde più volte sul chi è partito prima, sul cosa ha ascoltato, dice cose che poi nega, afferma di aver visto le macchine andare in due direzioni diverse, il che da un autogrill imporrebbe di andare contromano. Su questa cosa vogliamo solo sapere se la Rai manda in onda dei video falsi. E non per me, ma per i cittadini che pagano il canone e hanno diritto a un servizio pubblico di verità. Noi difendiamo il giornalismo di qualità, non un racconto che fa acqua da tutte le parti. Sono a disposizione per intervenire stasera in diretta a Report e commentare i servizi sapientemente tagliati dalla redazione. Sono certo che Ranucci, nominato vicedirettore da questa Rai, mi chiamerà sicuramente. Ci metto la faccia e chiedo par condicio rispetto a chi mi accusa con voce camuffata. E dopo Report sono pronto ad andare al Copasir e in Vigilanza: su questa cosa si va fino in fondo”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia