Mercoledì prossimo gli iscritti andranno al voto per eleggere la nuova giunta della Camera penale di Napoli. Il direttivo sarà in carica per i prossimi due anni. Anni cruciali per la professione e più in generale per la giustizia, se si considera il particolare momento storico, la pandemia e le conseguenze che ha avuto e avrà sui diritti, sulle garanzie e sui servizi essenziali.  Quale dovrà essere, dunque, la linea politica e programmatica della nuova giunta? Quali sono le sfide più importanti che dovrà affrontare? Cosa si aspettano i penalisti napoletani dal direttivo che sarà eletto tra pochi giorni?

Per capirlo, il Riformista ha raccolto le riflessioni di due avvocati penalisti napoletani. Uno è il professor Vincenzo Maiello, giurista, avvocato e docente universitario: la sua è la voce dell’autorevolezza, dell’esperienza, dell’alta tradizione anche nell’attività di formazione delle future generazioni di avvocati e magistrati. L’altro è Gennaro Demetrio Paipais, avvocato e presidente dell’Unione giovani penalisti di Napoli: la sua è la voce di chi sulla professione sta investendo il proprio futuro, il proprio impegno, la propria formazione e lavora per rappresentare la nuova generazione della professione forense.

«La stagione della pandemia rischia di lasciare una pesante eredità sulla tenuta delle garanzie individuali e della civiltà del processo – afferma Maiello – Si tratta di una prospettiva particolarmente insidiosa, poiché rischia di incontrare l’involontario supporto di quella parte dell’avvocatura che, sfiancata dalle difficoltà economiche dell’emergenza, potrebbe essere indotta ad assecondare prassi e meccanismi di semplificazione processuale che potrebbero spalancare le porte a riforme ispirate a principi di sostanzialismo autoritario. In questo frangente – aggiunge – occorre, allora, che la classe forense ritrovi unità di intenti e affidi alle sue più vitali energie la difesa del proprio storico ruolo di custode dei diritti fondamentali».

Il ruolo dell’avvocato nel processo e l’unità della categoria sono, dunque, temi centrali. «È auspicabile un programma includente al fine di evitare la dispersione di giovani energie intellettuali che rischierebbero di essere private dei punti di riferimento culturali che da sempre la Camera penale esprime – dichiara Paipais – È indispensabile che la Camera penale di Napoli possa avanzare proposte alla classe politica a tutela della giovane avvocatura che in questo delicato momento storico subisce oltremodo la crisi dell’emergenza. Bisognerà valorizzare – aggiunge – l’istituto del patrocinio a spese dello Stato che costituisce un rilevante strumento di democrazia. È necessario anche avvalersi di una Camera penale che possa ben rappresentare ai vertici degli uffici giudiziari alcune criticità dei protocolli anti-Covid e ciò è possibile soltanto attraverso un confronto costante con gli iscritti al fine di intercettare ogni eventuale discrasia che calpesti il regolare esercizio della professione».

Sono tre i candidati che si propongono per la presidenza dell’organismo che rappresenta gli avvocati del settore penale: l’avvocato Ermanno Carnevale, presidente uscente della Camera penale napoletana; l’avvocato Gaetano Balice, dimessosi da segretario e ora alla guida di una propria lista; l’avvocato Marco Campora che, dopo esperienze nelle giunte Cerabona e Belloni, corre con una propria lista. Si voterà all’esterno del Palazzo di Giustizia, nell’area di piazza Porzio, nel rispetto delle misure anti-Covid. Lo scrutinio, invece, avverrà presso la sede della Camera penale e si potrà seguire attraverso Facebook.

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).