Da oggi entrano in vigore le nuove disposizioni per l’accesso in tribunale, dopo le polemiche dei giorni scorsi. Per gli avvocati il provvedimento è stato reso più soft, per cui sarà sufficiente esibire all’ingresso il tesserino e strisciare sul badge e i controlli ai varchi non riguarderanno le mail. Mail che invece saranno necessarie per gli altri utenti del Palazzo di Giustizia, inclusi magistrati e forze dell’ordine.

Era stata proprio l’introduzione della comunicazione via mail, da inoltrare a un indirizzo dedicato e con un certo anticipo rispetto al giorno in cui si prevedeva di accadere agli uffici giudiziari, a scatenare polemiche fra i penalisti stessi per le diverse posizioni prese dai vari candidati alla presidenza della giunta della Camera penale che gli avvocati saranno chiamati ad eleggere il 16 dicembre. Le nuove modalità di accesso agli uffici di Tribunale e Procura sono stati infatti il primo vero argomento di confronto e di sconto anche politico tra i tre candidati alle prossime elezioni della Camera penale di Napoli.

L’avvocato Ermanno Carnevale, attuale presidente e di nuovo in corsa per il prossimo biennio, ha provato a spegnere il fuoco della polemica spiegando di aver interloquito con i capi degli uffici e aver ottenuto una modifica, con la possibilità per gli avvocati di accedere alla cittadella giudiziaria solo con tesserino e bagde, senza più l’obbligo della mail. L’avvocato Gaetano Balice, attuale consigliere ma deciso a staccarsi dalla giunta Carnevale e correre con una propria lista per la guida dei penalisti napoletani, era intervenuto subito dopo l’emanazione del provvedimento die chi giudiziari depositando un documento per la revoca del provvedimento.

L’avvocato Marco Campora, già nel direttivo degli ex presidente Michele Cerabona e Attilio Belloni e ora pronto a sfidare Carnevale e Balice per la presidenza della Camera penale napoletana, aveva criticato il provvedimento con le nuove modalità di accesso in tribunale portando l’attenzione anche sull’obbligo di prenotazione per recarsi nelle cancellerie («ben più grave e lesivo del diritto di difesa», ha commentato) e sul rispetto dell’orario di trattazione dei processi («unica modalità per ridurre i rischi di contagio»).

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).