Il dibattito sul vaccino AstraZeneca continua a imperversare. La disinformazione, il cambio di passo e la grande quantità di notizie che circolano spaventano sempre di più le persone che sono in attesa del vaccino e le rendono sempre più scettiche. Francesco Paolo Figliuolo, commissario all’emergenza, ha dichiarato che si sta valutando di estendere AstraZeneca alla “classe di età inferiore ai 60”, decisione che sarebbe presa “sulla base degli studi. Ne sto parlando con Istituto superiore di sanità, Comitato tecnico scientifico e Agenzia italiana del farmaco”.

Il commissario ha ribadito infatti che “i vaccini vanno impiegati tutti”, anche AstraZeneca, visto che “è consigliato a determinate classi, ma l’Ema dice che va bene per tutti. Ci sono effetti collaterali ma sono infinitesimali. Se non impieghiamo tutti i vaccini il ritmo della campagna non raggiunge gli obiettivi nei tempi prefigurati”.

I benefici del vaccino AstraZeneca superano i rischi

L’Ema ha pubblicato uno studio in cui analizza rischi e benefici del vaccino AstraZeneca per ogni fascia di età. In generale lo studio conferma che i benefici superano di gran lunga il rischio di essere colpiti dalla rara forma di trombosi associata alla carenza di piastrine. Ma esistono fasce d’età in cui invece il pericolo dell’iniezione è paragonabile se non superiore a quello del Covid. L’incidenza di questa sindrome è stata stimata dall’Ema in un caso ogni 100mila somministrazioni. A oggi non è chiaro con precisione quale sia il numero delle vittime. Negli Stati Uniti qualche evento si è verificato dopo il vaccino Johnson&Johnson, ma si stima che si tratti di una decina di casi a livello mondiale su milioni di persone già vaccinate.

Secondo lo studio la trombosi colpisce soprattutto giovani donne e quasi nessun caso si è verificato oltre i 60 anni, e da qui la prima decisione di somministrarlo agli over 60. Ma l’Ema sta continuando ad indagare man mano che aumenta il numero di somministrazioni. L’Ema consiglia a chi ha ricevuto AstraZeneca di effettuare il richiamo con lo stesso vaccino, anche se ammette “di non avere abbastanza dati per stabilire se il rischio di trombosi con calo di piastrine sia diverso dopo la prima o la seconda dose”.

Il rapporto rischi benefici di AstraZeneca per gli over 80

Per calcolare il rapporto rischi/benefici del vaccino AstraZeneca Ema prefigura tre scenari basati sul tasso di infezioni mensili: basso (55 ogni 100mila persone), medio (401 ogni 100mila persone) e alto (886 ogni 100mila persone). L’Italia è nella fascia media. Altro dato da tenere in considerazione è che i casi di trombosi menzionati non corrispondono a morte certa. 
Per gli over 80 la sproporzione fra benefici e rischi rende “infinitesimi” gli effetti collaterali di AstraZeneca. la prima dose di vaccino previene 1.239 ricoveri ordinari, 110 in terapia intensiva e 733 morti ogni 100mila abitanti. I casi di trombosi, per la stessa quota di popolazione, sono 0,4.

Il rapporto rischi benefici di AstraZeneca migliora dai 30 anni in su ma non è netto

La storia è diversa per le fasce più giovani. Anche in caso di circolazione intensa del virus, il vaccino tra i 20 e i 29 anni non previene i decessi da Covid, mentre provoca 1,9 casi di trombosi. Tali casi però non sono tutti mortali. Tra 30 e 39 anni i benefici del vaccino iniziano a diventare evidenti: 3 le morti evitate, 1,8 i casi di trombosi.

Salendo con l’età i vantaggi aumentano ancora. Con un’intensità media, nella fascia d’età 20-29 anni il rapporto resta 0 morti evitate per Covid e 1,9 casi di trombosi. Fra 30 e 39 anni si arriva a un quasi equilibrio: 2 morti evitate per Covid e 1,8 casi di trombosi ogni 100mila abitanti. Nel caso di intensità bassa dei contagi, invece, bisogna arrivare a 60 anni per vedere un vantaggio di AstraZeneca. Fino a 39 anni non si contano morti evitate per Covid. Tra 40 e 49 una morte evitata per 2,1 casi di trombosi. Fra 50 e 59 una morte evitata per 1,1 casi di trombosi.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.