Il vaccino AstraZeneca è messo in dubbio da molti che addirittura lo stanno rifiutando. Si mette in dubbio l’efficacia di tali vaccini o addirittura se ne ha paura dopo il dilagare delle denunce di quanti si sono vaccinati e subito hanno avuto febbre e malessere. Cosa sta succedendo con questo vaccino? Facciamo un po’ di chiarezza su alcuni punti.

Le fasce d’età – Il vaccino anti-Covid prodotto dall’azienda farmaceutica Astrazeneca potrà essere utilizzato “nella fascia di età compresa tra i 18 e i 65 anni (coorte 1956), ad eccezione dei soggetti estremamente vulnerabili”. Lo prevede una circolare del Ministero della Salute che aggiorna le modalità di somministrazione del prodotto. Per questo motivo è stato utilizzato per la grande campagna vaccinale degli insegnanti che solitamente sono in questa fascia d’età. A questo si aggiunge l’urgenza di far ripartire la scuola in sicurezza.

Gli effetti collaterali possibili – La nota informativa di AstraZeneca elenca quelli che possono essere gli effetti collaterali del vaccino. Malesseri che non è scontato che tutti abbiano. Tra i molto comuni (possono interessare più di 1 paziente su 10): dolore, calore, prurito o lividi nel punto in cui viene praticata l’iniezione; una sensazione di stanchezza (affaticamento) o sensazione di malessere generale; brividi o sensazione di febbre; mal di testa; nausea; dolore alle articolazioni o dolore muscolare.
Tra i comuni (possono interessare fino a 1 paziente su 10): eritema nel punto in cui viene praticata l’iniezione; febbre intorno o sopra i 38°C; vomito o diarrea. Negli studi clinici non sono stati osservati decessi correlati alla vaccinazione. Tutto normale, ma AstraZeneca specifica che all’infuori di questi effetti collaterali è bene contattare il proprio medico di famiglia.

C’è da preoccuparsi? – Alessandro Perrella, l’infettivologo dell’Ospedale Cardarelli di Napoli e membro dell’Unità di Crisi Regionale ha spiegato al Riformista che se si hanno effetti collaterali dopo un qualsiasi vaccino è tutto normale e non c’è da preoccuparsi. “In generale i vaccini possono causare reazioni che sono di fatto caratterizzate da mini sindromi influenzali e sono espressione della reattività del sistema immunitario. Più si è reattivi più significativa può essere la reazione”, ha detto. Dunque i sintomi possono essere interpretati come un buon segno che il corpo reagisce bene.

Vaccino di serie B?“AstraZeneca non è un vaccino di serie B”, ha spiegato Andrea Gori, direttore delle Malattie Infettive del Policlinico di Milano al Corriere della Sera. I dati hanno creato molta confusione. Per AstraZeneca l’efficacia, dopo la seconda inoculazione, nel giro di 12 settimane dalla prima, arriva all’82 per cento. Quindi inferiore a Pfizer e Moderna che superano il 95%. Per Gori i dati sono stati male interpretati. L’infettivologo spiega infatti che se Pfizer e Moderna hanno efficacia superiore rispetto ad AstraZeneca non significa che quest’ultimo non funziona: “È un ottimo vaccino che evita la malattia – ha detto – Dobbiamo chiederci quale è la finalità di questa vaccinazione: è importante che protegga dallo sviluppo di forme gravi, quindi dalla morte e dal ricovero in ospedale. E in questo senso l’efficacia è al 100 per cento. Posso avere una forma di infezione lieve se sono sfortunato, ma non è un dramma per nessuno avere un po’ di febbre”. E sottolinea: “Bisogna credere in questo vaccino. È l’unico che può portarci all’immunità di gregge”.

La psicosi –  A Napoli dilagano le denunce degli insegnanti che avvertono malessere dopo l’iniezione del vaccino AstraZeneca. “Per lo più riferiscono di episodi di nausea, lieve febbre e astenia. Effetti su cui i nostri medici non hanno espresso alcuna preoccupazione. Sono reazioni assolutamente normali e questa sicurezza va trasmessa ai docenti” ha detto a Repubblica il manager della Napoli 1, Ciro Verdoliva.

“Il centro regionale di vaccino-vigilanza sta raccogliendo i dati, ma al momento non c’è alcuna evidenza significativa di reazioni superiori alla media – ha continuato Verdoliva –  Nella maggioranza dei vaccinati, mi riferisco alla prima dose, i fenomeni riscontrati più frequentemente sono: astenia, lieve dolenzia nel punto di inoculazione, cefalea, modico rialzo febbrile e spossatezza”. Tutto nella norma insomma.

Il vero rischio è un altro: “Probabilmente si è creata una psicosi scaturita da un’interpretazione errata, secondo cui l’AstraZeneca è meno efficace. E invece garantisce un’ottima immunizzazione, perciò invito ad aderire senza timori alla campagna di profilassi”.

Il caso della Germania – La Germania ha temporaneamente sospeso le iniezioni di vaccino AstraZeneca. È successo che in alcune cliniche, Braunschweig a Leer e a Minden-Lűbbecke, nella regione del Nord Reno-Westfalia, più operatori di quanti attesi, che hanno ricevuto il vaccino AstraZeneca, hanno sviluppato reazioni. L’attesa era di effetti collaterali nel 10-15% dei dipendenti, mentre sono arrivati al 40%.

Le vaccinazioni sono state sospese temporaneamente non per una questione di sicurezza, ma perché a causa di questi malesseri non ci sarebbe stato abbastanza personale al lavoro: 37 dipendenti su 88 nella clinica di Braunschweig sono stati temporaneamente inabili al lavoro. Situazione analoga è stata riportata anche in Svezia, dove la regione del Södermanland, di cui fa parte la capitale Stoccolma, il 12 febbraio 2021 ha temporaneamente sospeso la vaccinazione con il vaccino AstraZeneca a causa di un numero relativamente alto di effetti collaterali dello stesso tipo: 100 su 400 vaccinati.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.