E Fedez risponde: "Matteo stai sereno"
Rissa tra Renzi e i Ferragnez sul ddl Zan: “Banale e qualunquista dire che i politici fanno schifo”
Quel voltafaccia, quell’antipatico, quel machiavellico opportunista di Matteo Renzi e di tutta Italia Viva. Chiara Ferragni, e il marito Fedez, per brevità detti Ferragnez, si sono indignati per l’inversione a U di Iv sul ddl Zan. “Che schifo che fare politici”, ha scritto l’influencer condividendo una stories della pagina felicementelgbt che recitava: “L’Italia è il Paese più transfobico d’Europa ed Italia Viva (con Salvini) si permette di giocarci su!”. È scoppiato un caso, soprattutto sui social network, riguardo al disegno di legge che sta agitando e dividendo la politica negli ultimi mesi. Renzi ha risposto, ha proposto un dibattio. Fedez è intervenuto e ha rispolverato lo “stai sereno” di renziana matrice e memoria, ai danni dell’allora premier e attuale segretario del Partito Democratico Enrico Letta.
Il punto è sempre il Ddl Zan dunque. Prevista oggi pomeriggio la calendarizzazione del disegno di legge contro discriminazioni e violenze per orientamento sessuale, genere, identità di genere e abilismo. È stato approvato alla Camera nel novembre 2020 e in impasse al Senato per l’opposizione di Lega, Fratelli d’Italia e parte di Forza Italia. Il relatore è il leghista Andrea Ostellari. All’ultimo giorno e momento disponibile Iv ha presentato i suoi emendamenti gettando scompiglio sul ddl.
Renzi & co. hanno proposto modifiche agli articoli 1, 4, 7 del testo di legge, gli stessi fortemente contestati da Lega e Forza Italia. A firmare gli emendamenti il capogruppo al Senato Davide Faraone e il capogruppo in commissione Giustizia Giuseppe Cucca. I passaggi più delicati prevedono di cancellare il riferimento all’”identità” di genere” e “tornare al testo di Ivan Scalfarotto dove si parlava soltanto di omofobia e transfobia” e quindi il rispetto “dell’autonomia scolastica” per quanto riguarda l’istituzione della Giornata contro omotransfobia prevista dall’articolo 7. Italia Viva aveva votato la legge alla Camera.
Da qui il patatràc degli ultimi giorni. E l’indignazione dell’influencer italiana più famosa al mondo, e tra le più famose al mondo in assoluto, oltre che la più imitata e anche corteggiata, anche dalla politica, sulla quale negli ultimi tempi non ha esitato a esprimersi, in particolare sulla gestione della pandemia. “Fa bene Chiara Ferragni a dire quello che pensa. Solo che da lei mi aspettavo qualcosa in più di una frasina banale e qualunquista. Dire che i politici fanno schifo è il mediocre ritornello di chi vive di pregiudizi”, ha osservato Renzi sulla sua pagina Facebook rispondendo alla stories di Ferragni.
“Io ho firmato la legge sulle unioni civili, mettendoci la fiducia: quella legge dura più di una storia su Instagram. La politica è serietà, passione, fatica: non è un like messo per far contenti gli amici – ha aggiunto l’ex premier – Se Chiara Ferragni vuole confrontarsi sugli articoli 1, 4, 7 della legge Zan e sugli emendamenti Scalfarotto io ci sono. Se chiara Ferragni vuole conoscere come funziona il voto segreto al Senato, ai sensi dell’articolo 113.4 del Regolamento, io ci sono. Se Chiara Ferragni vuole discutere, criticare, approfondire io ci sono. Ma sia chiaro. La politica, cara Ferragni, è un’attività nobile e non fa schifo. E la politica si misura sulla capacità di cambiare le cose, non di prendere i like”.
Stai sereno Matteo, oggi c’è la partita.
C’è tempo per spiegare quanto sei bravo a fare la pipì sulla testa degli italiani dicendogli che è pioggia 💖✨ https://t.co/FGOrA6rSym— Fedez (@Fedez) July 6, 2021
Un dibattito tra un politico, ex premier, contro un’influecer sarebbe sicuramente un inedito. I dibattiti ormai vanno avanti d’altronde a colpi di post. E infatti: manco il tempo di postare che è arrivato il post, decisamente più aggressivo, di Fedez: “Stai sereno Matteo, oggi c’è la partita. C’è tempo per spiegare quanto sei bravo a fare la pipì sulla testa degli italiani dicendogli che è pioggia”. Fedez che pure si è costantemente espresso sul Ddl Zan facendo scoppiare un mezzo caso sul palco del Primo Maggio, nell’ultima edizione, leggendo un messaggio e accusando la Rai di averlo voluto censurare. Nessun accordo intanto fuori dai social: alle 16:30 in Senato di voterà per calendarizzare il testo in Aula per il 13 luglio. Italia Viva si è impegnata a votare tale calendarizzazione con Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Liberi e Uguali. Il centrodestra avrebbe provato a portare a domani il voto di oggi. Niente da fare.
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