182 seggi all’alleanza di sinistra del Nuovo Fronte Popolare guidata da Jean-Luc Mélenchon, 168 a Ensemble del presidente Emmanuel Macron, 143 al Rassemblement National di Marine Le Pen in coalizione con Eric Ciotti. Questi i risultati definitivi del secondo turno delle elezioni legislative francesi per la nuova conformazione dell’Assemblea nazionale sciolta dallo stesso Macron a inizio giugno dopo la disfatta alle elezioni Europee.

I Repubblicani, che hanno deciso di correre da soli, ottengono 45 deputati mentre le altre formazioni di destra e sinistra rispettivamente 15 e 13 seggi. Altri partiti hanno conquistato i restanti 11 seggi. Nessuno dei partiti e delle coalizione in corsa ha ottenuto la maggioranza assoluta fissata a 289 seggi su 577. Una maggioranza senza Rassemblement National di Le Pen e senza La France Insoumise di Melenchon è possibile.

Record l’affluenza, del 66,7%, la più alta dal 1997 quando la secondo turno si presentarono alle urne il 71,1% degli elettori. In attesa che venga cristallizzata la posizione del presidente della Repubblica Macron, che dopo le prime proiezioni ha fatto sapere di voler aspettare i risultati definitivi, nelle prossime ore verranno formalizzate le dimissioni da primo ministro di Gabriel Attal.

Borse, avvio in calo: cresce spread dopo secondo turno

Considerata l’attuale instabilità politica, in attesa di eventuali alleanze per il nuovo esecutivo, avvio in calo delle Borse europee. La Borsa di Parigi parte in calo dopo l’esito del secondo turno delle elezioni francesi. L’indice Cac40 nei primi scambi è sceso dello 0,6% e il divario tra i rendimenti delle obbligazioni tedesche e francesi a 10 anni è aumentato raggiungendo quasi i 70 punti base con il tasso del decennale francese in rialzo al 3,248% rispetto alla chiusura di venerdì. Lo spread, che riflette il premio che gli investitori chiedono per detenere il debito francese piuttosto che i Bund, nel periodo che ha preceduto le elezioni è salito a oltre 80 punti base, il massimo dalla crisi dell’Eurozona nel 2012, poiché gli investitori temevano una maggioranza di estrema destra in grado di attuare politiche di spesa elevate.

 

in aggiornamento

Redazione

Autore