Le dichiarazioni dell'ex portavoce di Giuseppe Conte
Rocco Casalino riesce nell’impresa di ricompattare il Pd lacerato dalla successione a Zingaretti
Lacerato dallo scontro interno successivo alle dimissioni di Nicola Zingaretti, il Pd ieri è riuscito miracolosamente a ricompattarsi grazie a Rocco Casalino. L’ex portavoce di Giuseppe Conte ieri ha detto che ci sono “cancri da estirpare nel Pd”, ospite di “Oggi è un altro giorno” su Rai Uno. «Ci sono alcune persone del Pd che sono straordinarie come Zingaretti e anche Franceschini che ho conosciuto – ha detto l’ex concorrente del GF – . E poi ci sono alcuni cancri che riescono a distruggere il bello del Pd. Bisognerebbe estirpare questi cancri. Forse ho usato un’espressione sbagliata – si è subito corretto -, diciamo questi elementi negativi».
Più tardi Casalino torna a scusarsi, ma, insiste, volevo dire che nel Pd «ci sono alcune persone che lavorano per distruggere ciò che tutti gli altri costruiscono con fatica e sacrificio». «Secondo il portavoce del presunto punto di riferimento di tutti i progressisti, nel Pd ci sono ‘cancri da estirpare’. Direi che possiamo considerare questa garbata esternazione la chiusura di una stagione piuttosto infelice. E magari cominciare a ricostruire senza subalternità». ha tuonato su Twitter Matteo Orfini. «Non è in alcun modo tollerabile che qualcuno definisca il Pd un corpo con ‘cancri da estirpare’, per di più – twitta Andrea Romano – su una rete del servizio pubblico. L’Ad Rai e il direttore di Rai1 ne dovranno rispondere in Vigilanza, ora basta».
«Anche una volta che si smetta di esercitare un ruolo pubblico delicato non credo – sottolinea Stefano Ceccanti – che debba venir meno l’impegno ad esercitarlo con disciplina ed onore. Nelle parole di Rocco Casalino di oggi sui cancri da estirpare in uno dei partiti che ha sostenuto lealmente il governo per cui lavorava non c’è né l’una né l’altro». Chiede più rispetto il dem Filippo Sensi: «Non ho mai commentato, per indole e garbo, il suo comportamento professionale quando era al governo. Ma che vada alla Rai a giocare sulla malattia, sulla pelle degli altri e sulla dignità di una comunità politica, la mia, anche no».
© Riproduzione riservata