Rudy Guede tornato di nuovo agli onori della cronaca. Il 36enne ivoriano, già condannato per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher risalente all’1 novembre 2007, ora deve rispondere di maltrattamenti, violenza e lesioni personali nei confronti della ex compagna 22enne. A riportarlo è l’agenzia Adnkronos, secondo cui Rudy Guede è stato raggiunto questa mattina dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento a 500 metri dalla ex compagna, con tanto di braccialetto elettronico. In realtà, il pm aveva sollecitato la misura degli arresti domiciliari.

Rudy Guede è uscito dal carcere lo scorso giugno, dopo aver scontato 13 anni tra semilibertà e una collaborazione nel Centro studi criminologici di Viterbo. La misura cautelare è stato eseguito dagli agenti della Squadra Mobile ed è stato emesso dal procuratore di Viterbo, Paolo Auriemma.

Il commento di Raffaele Sollecito su Rudy Guede

Poco dopo la circolazione della notizia della misura cautelare, Raffaele Sollecito ha commentato sempre all’Adnkronos, la vicenda che vede coinvolto l’ivoriano: “Non seguo la vita di Guede, certo alla luce di quanto accaduto oggi mi sembra che non sia cambiato. Quello che era prima di entrare in carcere, quello che leggevamo negli atti, si riconferma tristemente e altrettanto tristemente si constata che non si è pentito”. Sollecito era stato assolto insieme ad Amanda Knox per l’omicidio in cui era stato appunto condannato Guede.

L’omicidio di Meredith Kercher

In una casa di Perugia, nel 2007, vivevano insieme Knox e Kercher, entrambe studentesse Erasmus, una americana e l’altra inglese. La notte tra il primo e il due novembre Kercher fu trovata morta nella sua stanza, con diverse ferite da arma da taglio, nuda. Knox fu tra i principali indiziati per il delitto fin da subito con Sollecito, il ragazzo pugliese che aveva conosciuto qualche giorno prima e con il quale si era fidanzata. L’unico condannato fu l’ivoriano Rudy Guede, che chiese il rito abbreviato e le cui impronte vennero ritrovate nella stanza di Kercher. Condanna per “omicidio in concorso”. Knox è stata assolta definitivamente dalla Cassazione per il caso, come Sollecito. Il processo ebbe enorme risonanza anche negli Stati Uniti e nel Regno Unito.

Redazione

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