Il PD all'attacco
Salvini, ‘assist’ a Putin su Svezia e Finlandia: “Adesione alla Nato allontana la pace”

“Io sono per fare di tutto per avvicinare la pace: allargare i confini della Nato ai confini della Russia avvicina o allontana la pace? Lascio a voi giudicare”. Sono le parole al vetriolo di Matteo Salvini, pronunciate dal leader della Lega a margine della Conferenza programmatica “L’Italia che vogliamo“, organizzata dal Carroccio a Roma.
Commentando la richiesta di adesione di Svezia e Finlandia all’Alleanza Atlantica Salvini si dice “concentrato sull’oggi. E l’oggi non è l’adesione di Finlandia e Svezia alla Nato, ma convincere o costringere Ucraina e Russia a tornare a parlarsi”.
“Poi dell’allargamento dell’Unione Europea – aggiunge Salvini – con l’ingresso dell’Ucraina, e delle adesioni alla Nato di Finlandia e Svezia avremo modo di parlare nei prossimi mesi”, sono state le parole dell’ex ministro dell’Interno.
Immediata la risposta polemica del PD. “Fino a qui, Salvini con un irenico e generico pacifismo, aveva politicamente buttato la palla in corner sull’Ucraina. Se ora si schiera contro l’ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato, fa direttamente un assist a Putin, aiutandolo esplicitamente”, è l’accusa che arriva su Twitter da Enrico Borghi, della segreteria nazionale Dem.
Fino a qui, Salvini con un irenico e generico pacifismo, aveva politicamente buttato la palla in corner su #Ucraina. Se ora si schiera contro l’ingresso di Finlandia e Svezia nella @NATO, fa direttamente un assist a Putin aiutandolo esplicitamente https://t.co/Diaz9dylHX
— Enrico Borghi (@EnricoBorghi1) May 14, 2022
Una posizione ‘sinistramente’ simile a quella non solo di Putin, ma anche di Erdogan. Proprio oggi la Turchia ha compiuto una parziale retromarcia sulla sua posizione in merito all’ingresso nella Nato di Finlandia e Svezia, stoppato ieri dal suo presidente Erdogan. A precisare la posizione di Ankara è stato Ibrahim Kalin, portavoce del presidente Recep Tayyip Erdogana, alla Reuters.
Turchia che non chiude le porte all’ingresso nell’Alleanza Atlantica di Svezia e Finlandia, ma vuole negoziati e un giro di vite sulle “attività terroristiche” ospitate in particolare a Stoccolma, in riferimento al Partito dei lavoratori del Kurdistan fuorilegge in Turchia e inserito nella lista di organizzazioni terroristiche da Usa e Ue, ma anche ai seguaci di Fethullah Gulen, accusato del fallito colpo di Stato del 2016.
“Non stiamo chiudendo la porta. Ma stiamo sollevando questo problema come una questione di sicurezza nazionale per la Turchia”, ha detto Kalin, che è anche il principale consigliere di politica estera del presidente.
© Riproduzione riservata