Un nuovo capitolo delle polemiche tra Matteo Salvini e il movimento delle Sardine. Il nuovo fronte di scontro arriva questa mattina dopo l’incontro avvenuto giovedì tra il segretario della Lega e i due leader del sovranismo europeo Viktor Orbán e Mateusz Morawiecki, rispettivamente primo ministro dell’Ungheria e premier della Polonia.

Un incontro che è stata l’occasione per il segretario del Partito Democratico Enrico Letta di tornare ad accusare Salvini di una ‘svolta europeista’ solo di facciata. “È come se io, notoriamente rossonero, andassi a San Siro sotto la curva nord con la maglia neroazzurra”, spiega il leader Dem.

Parole che non vanno giù a Salvini, che a questo punto tira in ballo Mattia Santori e soci. “Incontrare due primi ministri europei, di due Paesi con lunga amicizia e ricchi scambi commerciali con l’Italia, sarebbe inopportuno? Se al Pd rimangono Sardine e ius soli, è un problema suo”, è l’accusa di Salvini, che ricorda così la “occupazione” del Nazareno ad opera delle Sardine il 6 marzo scorso.

Le parole del numero del Carroccio non sono passate inosservate ai leader delle Sardine, che sono tornati ad attaccarlo dopo i ‘fasti’ delle elezioni regionali in Emilia Romagna. “Salvini decidesse chi è, cosa voglia fare e dove voglia andare. Secessionista o meridionalista? Mascherina sì o no? Tutto aperto o tutto chiuso?. Anti europeista con Orbán o filo europeista con Draghi”.

Per il movimento di piazza nato a Bologna “è evidente che il segretario della Lega sia in balìa di impetuosi conflitti interiori. Questo tormento lo agita a tal punto da non comprendere le amicizie che intrattiene con personaggi che pianificano apertamente un progetto finalizzato a destabilizzare la stessa Europa”.

Parole ancora più dure arrivano invece da Jasmine Cristallo, che interpellata dall’AdnKronos è ben più netta nei confronti dell’ex ministro dell’Interno: “Meglio incontrare un gruppo di attivisti vincolati ai valori della Costituzione che un dittatore liberticida”, ha aggiunto la portavoce del movimento.

Avatar photo

Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia