Lui tace ma arrivano conferme
“Salvini si è vaccinato”, il leader della Lega obbedisce all’invito di Draghi. Meloni furiosa: “Così è terrore”

Prima il monito di Mario Draghi, con un messaggio indiretto lanciato ai leader Matteo Salvini (Lega) e Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), poi le conferme sulla prima dose del vaccino ricevuta venerdì mattina (23 luglio) a Milano dal segretario del Carroccio. “Matteo Salvini si è vaccinato” confermano fonti di via Bellario ad agenzie e giornali. In una foto postata sui social alle 10.45 si vede infatti l’ex ministro dell’Interno che sorseggia un caffè con sul tavolo la stampa di quello che sembra un Qr code di avvenuta vaccinazione.
“Salute, lavoro e libertà devono stare insieme. A volte nei palazzi della politica combattiamo da soli, ma il sostegno di milioni di Italiani ci regala forza e coraggio. Vi si vuole bene Amici” è la didascalia che accompagna la foto pubblicata di Salvini che, dal canto suo, non ha ancora confermato l’avvenuta vaccinazione. Tuttavia Salvini, come spiegato nei giorni scorsi, aveva una prenotazione precedente per il vaccino fissata per il 28 giugno che aveva dovuto rinviare.
Dopo settimane di polemiche sui vaccini, con Meloni e Salvini protagonisti, ieri era arrivato l’appello di Draghi nel corso della conferenza stampa sul decreto legge sul Green Pass. “Invito tutti gli italiani a vaccinarsi e a farlo subito: devono proteggere se stessi e le proprie famiglie”. Al contrario l’appello a non vaccinarsi secondo Draghi, rispondendo tra le righe al leader della Lega Matteo Salvini, è “un appello a morire oppure a far morire: non ti vaccini, contagi, muori, o fai contagiare e fai morire. E poi è un appello a non riaprire”.
Poco più di 12 ore dopo Salvini, che da giorni ripeteva che si sarebbe vaccinato ad agosto e che il vaccino è importante soprattutto per gli over 40, si è recato in un centro vaccinale di Milano per ricevere la prima dose. Puntuale è arrivato poi il sostegno dei ministri della Lega Giancarlo Giorgetti, Erika Stefani e Massimo Garavaglia: ”Riteniamo ingenerose le critiche alla Lega e al nostro leader sui vaccini mosse in maniera strumentale da una parte della stampa: tutti siamo impegnati nel difficile compito di contemperare il sacrosanto diritto alla salute con le libertà individuali in un percorso di buonsenso”.
Burioni: “Così dà buon esempio”
Ringraziamenti arrivano dal virologo Roberto Burioni, docente all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano: “Si può non essere d’accordo con Matteo Salvini, ma è il leader di un grande partito e il riferimento per molti cittadini. Lo ringrazio di cuore per avere dato il buon esempio in questa lotta comune contro il virus per riconquistare tutti insieme la libertà”.
L’attacco di Meloni a Draghi: “Le sue parole di terrore”
“La cosa più inquietante della conferenza stampa di Draghi, sono le parole di terrore che ha scelto nel rivolgersi agli italiani. I numeri sembrano non contare più: nonostante i dati delle terapie intensive siano ampiamente sotto controllo, il Green Pass è diventato il nuovo ‘mantra’ da imporre. Il resto non conta” scrive Meloni sui social. “A questo punto, vorrei avanzare delle domande alla nuova scienza di Governo: i Paesi europei che sconsigliano il vaccino a bambini e adolescenti, stanno quindi invitando la popolazione a morire? Con questa affermazione Draghi sta dicendo che sono condannati a morte coloro che non possono vaccinarsi, come chi affronta radio e chemioterapia? Il premier Draghi è sicuro quando afferma che i possessori del Green Pass avranno la garanzia di non ritrovarsi tra persone contagiose? Ci può fornire i dati scientifici a sostegno di questa tesi?”. “Se a settembre i contagi saranno aumentati nonostante un obbligo vaccinale di fatto – ma per il trasporto pubblico e la scuola non sarà ancora stato fatto nulla – con chi se la dovranno prendere gli italiani, e in particolare gli imprenditori e i lavoratori che avranno pagato per queste misure inefficaci?”, domanda ancora Meloni.
“È un anno e mezzo – prosegue – che a pagare sono sempre gli stessi: bar, ristoranti, discoteche, il settore dello sport, della cultura e dello spettacolo. Mentre a beneficiarne sono sempre i soliti noti. Sembra che il problema a Palazzo Chigi non sia più il virus, ma le attività. “Sottolineare l’incapacità nella gestione della pandemia non significa essere ‘novax’ o andare contro la campagna vaccinale – che ritengo sia fondamentale se fatta con trasparenza e serietà – ma non è accettabile che l’obbligatorietà del foglio verde, di fatto, costringa subdolamente i cittadini a vaccinarsi, pena l’esclusione dalla vita sociale. Questa non è libertà”, conclude.
© Riproduzione riservata