“A Napoli quando si procede a un getto di conglomerato cementizio si lancia una moneta nel getto perché si dice che porta bene. Noi oggi mettiamo una moneta con il volto di San Giuseppe Moscati affinchè il santo medico ci possa accompagnare in questo percorso difficile”. Con una tradizione forte e un augurio sentito Ciro Verdoliva, direttore dell’Asl Napoli 1 e membro della Task Force Regionale per il Covid-19, ha voluto inaugurare il primo getto di calcestruzzo nella zona dove in tempi record si sta costruendo un vero e proprio ospedale per ricoverare chi si ammala di Coronavirus.

I nuovi padiglioni sorgeranno a ridosso dell’Ospedale Del Mare, nello spazio lasciato vuoto accanto al parcheggio per i dipendenti. Si tratta di strutture modulari che ospiteranno 48 posti letto di terapia intensiva che saranno pronti entro i primi giorni di aprile. “Serve dare ancora posti in terapia intensiva per la città di Napoli e per la Regione Campania”, ha detto Verdoliva. Intanto continuano ad aumentare i posti nelle terapie intensive che entro fine aprile verranno realizzate sull’intero territorio della regione Campania per far fronte all’emergenza Coronavirus. Saranno così suddivise: 72 posti all’Ospedale del Mare di Napoli, 10 al Loreto Mare, già aperti la settimana scorsa, e presto saranno aperti altri 20 di terapia sub-intansiva, 24 al Ruggi d’Aragona di Salerno e altri 24 al Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta.

“La Campania si prepara allo scenario peggiore – ha detto Ciro Verdoliva, – solo con lo sforzo congiunto di tutti potremo affrontare nel migliore dei modi l’emergenza”. Il terreno è stato spianato nei giorni scorsi e in mattinata è iniziata la distesa del calcestruzzo che sarà la base per le strutture modulari. “Abbiamo avuto tempo rispetto alle regioni del Nord, abbiamo fatto tesoro della loro esperienza – ha continuato il direttore – Il Presidente De Luca ha voluto fortemente una programmazione puntuale che stiamo rispettando in ogni punto. Aumentare i posti letto non è una cosa banale perché al di là del letto tutta l’attrezzatura che ruota intorno a questi posti letto è importante e mai come in questo momento manca, c’è difficoltà a farli arrivare. Sono prodotti realizzati in gran parte nei paesi asiatici. Ci sono tanti problemi ma li stiam affrontando uno per uno, stiamo portando a casa un grande risultato. Siamo certi che questo potrà dare quel colpo di reni che serve per vincere la battaglia contro il Covid 19”.

Gli operai sono al lavoro per riuscire nella grande impresa di tirare su la terapia intensiva e di fare presto. Lo fanno con orgoglio e senso civico. “Lo facciamo per prima cosa per la nostra città – dice uno degli operai – per tutta la Campania e per tutti quelli che si ammalano”. “Lo facciamo per tutti quelli che purtroppo dovranno venire qui”, dice un altro. “Noi la nostra parte la stiamo facendo – continua ancora un altro – Dovrebbero essere gli italiani a complimentarsi con noi restando a casa. Uscite come abbiamo fatto noi, solo per una giusta causa, solo così andrà tutto bene”.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.