Nel Rione Traiano di Napoli si continua a sparare. Durante la notte Gennaro Moglie, 45enne senza fissa dimora, è stato colpito da un proiettile alla gamba in via Cassiodoro. Secondo una prima ricostruzione ancora da verificare, l’uomo, un senza fissa dimora, sarebbe stato avvicinato da due uomini e bordo di uno scooter a volto coperto, che avrebbe estratto la pistola e colpito l’uomo, poi trasportato in ospedale. A darne notizia il quotidiano Il Mattino che ha reso questa prima ricostruzione dei fatti.

Secondo quanto riportato dal quotidiano, l’ipotesi più accreditata sarebbe che Moglie, già noto alle forze dell’ordine, sia stato punito da qualche clan della zona per qualcosa che avrebbe fatto o detto. Alcune settimane fa Moglie fu arrestato mentre tentava di rubare una marmitta nella stessa zona. Il 45enne potrebbe far parte di una banda specializzata nel furto di marmitte finalizzato alla compravendita del palladio. Un nuovo tipo di commercio illecito su cui la camorra recentemente ha messo le mani. Il 45enne potrebbe essere dunque stato “punito” per qualche sgarro relativo a questo tipo di traffico.

Il ferimento arriva poche ore dopo un’altra aggressione nella stessa zona del Rione Traiano. Maurizio Minichini, 36 anni, è stato ferito lievemente alle gambe da alcuni “sconosciuti” che in sella a uno scooter lo avrebbero affiancato mentre era alla guida di un altro motorino, sparando almeno sei colpi d’arma da fuoco. Alla polizia ha detto: “Mi hanno sparato senza motivo”. L’episodio è da inquadrare nella notte di domenica 31 luglio quando, intorno alle 3, i carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli sono intervenuti in via Catone nel Rione Traiano, zona del quartiere Soccavo di Napoli, per segnalazione di colpi d’arma da fuoco. Minichini già in passato è stato vittima di un agguato, sempre in via Catone. Era il 2014 e i pistoleri lo ferirono all’addome.

Nella zona negli ultimi mesi sono state registrate fibrillazioni sia nel quartiere di Soccavo che nel Rione Traiano. A Soccavo è stato prima ferito non gravemente Antonio Ernano, 44 anni, cognato del boss Alfredo Vigilia, detto ‘O niro’, poi poche ore dopo, all’alba del 18 maggio è stato ritrovato il cadavere di Emmanuele De Angelis, 28enne con precedenti per spaccio e ricettazioni, tra gli alberi di un giardino condominiale di via Contieri. Il giovane è stato giustiziato con ben cinque colpi d’arma da fuoco al volto. Una esecuzione spietata sulla quale sono in corso le indagini della Squadra Mobile di Napoli. Nella zona sarebbe in atto lo scontro tra i Vigilia, cui De Angelis era legato, e lo storico clan Grimaldi, riorganizzatosi dopo anni e intenzionato a riprendere gli affari illeciti nella zona sottratti dai vecchi affiliati proprio dei Vigilia.

Il 15 giugno scorso un altro morto ammazzato. Si tratta di Michele Della Corte, 66enne già noto alle forze dell’ordine, crivellato di proiettili, circa una decina, poco dopo le 7 del mattino mentre camminava lungo il marciapiede a pochi passi dalla sua abitazione in via Paolo Grimaldi, all’altezza del civico 80.

Redazione

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