Non accenna a placarsi lo scontro istituzionale tra la Regione Campania di Vincenzo De Luca e il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. Oggetto della diatriba è ovviamente la questione scuola, con la chiusura imposta dal governatore campano fino al 30 ottobre prossimo per primarie, secondarie e università e la sostituzione delle lezioni in presenza con la Dad, la didattica a distanza.

Il ministro è tornato ad occuparsi della scelta della Regione dopo le prima parole, dure, pronunciate ieri sera, subito dopo l’ordinanza di De Luca. In quell’occasione aveva giudicato “gravissima, profondamente sbagliata e inopportuna” la decisione della Campania di chiudere le scuole.

Oggi, intervenendo a Roma al 35mo convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria, “Futuri. Pronti all’impresa”, Azzolina ha lanciato il suo appello a guardare ai dati “più che all’emotività”, perché questi “ci dicono le scuole sono i posti più sicuri rispetto ad altri posti del Paese. La Germania ha appena detto che non le chiude proprio per questo motivo”.

A proposito della Campania infatti il ministro ha aggiunto che dalle foto che ha visto oggi, primo giorno di chiusura, ha potuto osservare “studenti nei centri commerciali, in giro per le strade e nei negozi. Non mi sembrano posti più sicuri”, ha osservato Azzolina.
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