Rientro in campo il 4 maggio, Roland Garros salvo
Sinner squalificato tre mesi per doping, accordo con la Wada: “Non ha imbrogliato, nessun vantaggio da clostebol”
Sinner è responsabile della negligenza del suo entourage. “Sulla base dell’insieme unico di fatti di questo caso, una sospensione di tre mesi è considerata un risultato appropriato” commenta l’agenzia mondiale antidoping

Tre mesi di squalifica per doping dopo il caso Clostebol, rientro in campo il 4 maggio (il 7 iniziano gli Internazionali di Roma) e nessuna partecipazione ai tornei dello Slam compromessa (a maggio c’è il Roland Garros, a luglio Wimbledon). Anche il primo posto nella classifica Atp non dovrebbe essere a rischio grazie all’enorme distacco sugli inseguitori. Questa la decisione di Jannik Sinner che ha evitato il giudizio del Tas patteggiando la squalifica con l’Agenzia mondiale Antidoping (Wada) per la violazione delle norme antidoping che nel marzo 2024 lo avevano portato a risultare positivo al clostebol, una sostanza proibita, nel marzo 2024.
“Questo caso pendeva su di me ormai da quasi un anno e il processo ancora aveva un tempo lungo con una decisione che forse sarebbe arrivata solo alla fine dell’anno”. Queste le parole di Sinner che spiegano la decisione presa. “Ho sempre accettato di essere responsabile della mia squadra e ritengo che le rigide regole della Wada siano una protezione importante per lo sport che amo. Su questa base ho accettato l’offerta della Wada di risolvere il presente procedimento sulla base di una sanzione di tre mesi”, ha aggiunto il tennista italiano.
Wada che nel settembre scorso aveva presentato ricorso alla Corte arbitrale dello sport (CAS) dopo che Sinner era stato ritenuto privo di colpa o negligenza. Nonostante questo ricorso, spiega in una nota l’agenzia, “le circostanze che riguardano questo caso hanno fatto sì che, al fine di garantire un esito equo e appropriato, la Wada fosse pronta a stipulare un accordo di conciliazione”, accettando le spiegazioni fornite dall’atleta “sulle cause della violazione” e riconoscendo la buona fede di Sinner.
L’agenzia mondiale antidoping ammette che la sua ‘esposizione’ al clostebol non ha fornito alcun beneficio in termini di miglioramento delle prestazioni ed è avvenuta a sua insaputa a causa della negligenza dei membri del suo entourage, ovvero tramite il trattamento ricevuto dal suo fisioterapista che aveva utilizzato il clostebol per curare un taglio che si era procurato al dito per poi effettuare un massaggio a Sinner senza guanti causando così la contaminazione involontaria. Per la Wada Sinner “non aveva intenzione di imbrogliare e che la sua esposizione al Clostebol non ha fornito alcun vantaggio per migliorare le prestazioni”.
Sinner è responsabile della negligenza del suo entourage. “Sulla base dell’insieme unico di fatti di questo caso, una sospensione di tre mesi è considerata un risultato appropriato”. La Wada ribadisce di non avere chiesto la squalifica di alcun risultato, salvo quello precedentemente imposto dal tribunale di primo grado. In base ai termini dell’accordo, Sinner sconterà la sua sospensione dal 9 febbraio al 4 maggio 2025 e potrà tornare ad allenarsi dal 13 aprile.
“E’ la prima volta che una vergognosa ingiustizia ci rende felici perché il primo pensiero è per il ragazzo che vede finire un incubo”, dichiara il presidente della Fitp, Angelo Binaghi commentando l’accordo tra Jannik Sinner e Wada. “Questo accordo tra le due parti certifica l’innocenza di Jannik, la sua assoluta non colpevolezza, e gli consente finalmente di rasserenarsi e pianificare il suo futuro con un grande rientro agli Internazionali BNL d’Italia a Roma dove tutta l’Italia lo accoglierà come merita”, aggiunge.
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