Corruzione, riciclaggio, inquinamento ambientale, emissione di fatture per operazioni inesistenti e trasferimento fraudolento di valori. Sono i reati contestati dai pm della Procura di Napoli Henry John Woodcock e Ivana Fulco nell’inchiesta, coordinata dal procuratore Giovanni Melillo, sulla Sma Campania, la società in house della Regione Campania per la prevenzione degli incendi boschivi, il risanamento ambientali e il monitoraggio del territorio.

Tre arresti in carcere, 14 ai domiciliari e due misure interdittive della durata di sei mesi. Questa l’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Napoli ed eseguita dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia. Sequestrati anche immobili, società e denaro contante per un valore di oltre 4 milioni di euro.

Nel mirino funzionari della Sma, imprenditori, presunti camorristi e anche un sostituto commissario di polizia, in servizio al Commissariato di Ponticelli e descritto dai colleghi come un professionista esemplare, accusato di rivelazione di segreto in cambio di favori. Un’inchiesta, avviata nel febbraio del 2018, che riguarda il procedimento di assegnazione urgente da parte della Sma del servizio di smaltimento dei fanghi a cavallo tra il 2017 e il 2018.

Ma l’indagine dei pm napoletani sembra già essersi sgonfiata in partenza. Gli indagati sono complessivamente 28 e tra questi figura Luciano Passariello, consigliere regionale all’epoca dei fatti contestati nonché presidente della Commissione d’inchiesta della Regione Campania sulle società partecipate, tra le quali figura la Sma.

Per Passariello la Procura di Napoli aveva chiesto addirittura la misura di custodia cautelare in carcere: richiesta rigettata dal Gip Vincenzo Caputo che non ha ravvisato gravi indizi di colpevolezza a suo carico.

In carcere sono finiti Salvatore Abbate (classe 1968), Salvatore Tedesco (classe 1989) e Giuseppe Savino (classe 1976). Ai domiciliari Lorenzo Di Domenico (classe 1967), direttore generale “pro tempore” della Sma, accusato di avere accettato la promessa di una tangente del 7% dell’importo pattuito per l’affidamento con procedure d’urgenza dello smaltimento dei fanghi nei depuratori di Napoli Nord, Marcianise, Succivo, e Regi Lagni; Luigi Riccardi (1966), coordinatore degli impianti di depurazione della Sma Campania, direttore dell’impianto di depurazione di Napoli Est e all’epoca dei fatti anche dell’impianto di depurazione di Marcianise, in provincia di Caserta; Errico Foglia (classe 1959), direttore dell’impianto di depurazione di Acerra, all’epoca dei fatti gestito dalla Sma; l’ingegnere Giacomo Perna (classe 1963), responsabile della manutenzione presso Sma; Lucio Varriale, dirigente della Regione Campania; Agostino Chiatto (classe 1967), dipendente della Sma e all’epoca dei fatti in servizio presso la segretaria di Luciano Passariello.

Domiciliari per Cristina Abate (classe 1959), Rolando Abbate (classe 1987), Giuseppe Auletta (classe 1987), Michele Furino (classe 1974), Abramo Maione (classe 1956), il poliziotto Vittorio Porcini (classe 1962), Vincenzo Riccardi (classe 1994), Lucio Varriale (classe 1952).

Sospensione dall’esercizio della funzione pubblica ricoperta per la durata di sei mesi Domenico Boenzi (classe 1967) e Domenico Sabatino (classe 1964), entrambi poliziotti.

TESORO DI BANCONOTE IN CASA: OLTRE 4MILIONI  – Una quantità di denaro enorme, suddivisa in pacchi, è stata trovata in casa dell’imprenditore Salvatore Abbate, finito in carcere nell’inchiesta Sma. Le banconote, contate per ore dai finanziari, ammontano a un totale di oltre quattro milioni di euro. Una cifra che rafforza i reati di riciclaggio e reimpiego di denaro contestati dalla Procura partenopea.
Sono proprio i rapporti tra Abbate, soprannominato “totore a’ cachera” e indicato da alcuni collaboratori di giustizia come imprenditore vicino negli anni passati ai clan di Napoli Est (Mazzarella, Sarno, Cuccaro), e i tre poliziotti ad essere finiti all’attenzione degli investigatori. Le ipotesi di corruzione e favoreggiamento in cambio informazioni preziose verranno valutate già a partire dal Riesame in programma nelle prossime settimane.

 

 

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.