Nuovi sviluppi nelle ricerche
Sottomarino Titan, trovati detriti e rottami vicino al Titanic: potrebbe essere il sommergibile imploso | I familiari denunciano ritardi nei soccorsi

La Guardia costiera degli Stati Uniti riferisce che, durante le ricerche del sommergibile disperso nell’Oceano Atlantico Titan con 5 persone a bordo, è stato trovato un campo di detriti. “Un campo di detriti è stato scoperto nell’area di ricerca da un ROV vicino al Titanic. Gli esperti del comando unificato stanno valutando le informazioni”, si legge in un tweet della Guardia costiera Usa.
La sigla ‘ROV’ sta per ‘remotely operated vehicle’, cioè veicolo a comando remoto. È stata superata la soglia cruciale delle 96 ore di ipotetica autonomia di ossigeno all’interno del sommergibile disperso, quando dunque l’aria respirabile potrebbe essere terminata: il Titan aveva una scorta di ossigeno di 96 ore, cioè quattro giorni, quando si è immerso intorno alle 6 locali di domenica mattina per la discesa verso il relitto del Titanic, il che poneva il limite ultimo per trovare il sottomarino fra mezzogiorno e le 14 ora italiana. Alcuni esperti tuttavia hanno sottolineato che si trattava di una stima orientativa, prolungabile se i passeggeri avessero adottato misure per conservare l’aria respirabile.
Titan, il parere della neuroscienziata: senza aria aggressività e forti allucinazioni
Chiusi nel sottomarino Titan, diventato la loro bara in fondo al mare, i cinque amanti dell’avventura e del rischio inabbissatisi per vedere da vicino il relitto del Titanic, sono quasi sicuramente morti. Forse, come i radar avrebbero rilevato, hanno battuto colpi per essere sentiti e geolocalizzati, forse, in quel buio pesto, ad un certo punto hanno capito di non avere scampo e di avere la stessa crudele sorte di quella grande tragedia che li aveva appassionati.
“L’ossigeno manca man mano e si crea progressivamente una riduzione nel corpo. Si tende a mantenere la circolazione nel circuito cuore – polmoni – encefalo e quindi la parte periferica si intorpidisce, con problemi motori o parestesie. Quel poco che resta va sul cervello: non si muore d’improvviso come se si venisse strangolati. Si sta 4-5 minuti con la mancanza d’aria poi inizia il decadimento delle funzionalità cognitive“. Lo spiega alla Dire la neuroscienziata Arianna Di Stadio, docente all’Università di Catania e ricercatrice presso il Laboratorio di Neuroinfiammazione del UCL Queen Square Neurology di Londra.
Shahzada Dawood, uomo d’affari pakistano con suo figlio Suleman, il miliardario inglese Hamish Harding, l’esploratore francese Paul-Henry Nargeolet, e il pilota Stockon Rush, CEO di OceanGate i dispersi chiusi nel mini sottomarino introvabile non è detto, però, che abbiano resistito secondo il count down che dall’esterno ha tenuto il mondo con il fiato sospeso.
“Ho forti dubbi che siano stati tranquilli: con la mancanza di ossigeno ci agitiamo, alziamo la voce e più ci si innervosisce più si consuma, tanto più in un contesto piccolo. L’ipossigenazione può aver dato problemi comportamentali tra loro, aggressività”, aggiunge. Uno scenario che renderebbe la tragica sorte trama perfetta di un horror alla Lovercraft. E’ la stessa morte, tiene a ricordare la ricercatrice Di Stadio, che accade con l’affogamento: “…Pensiamo ai 700 migranti al largo di Pylos”, conclude la ricercatrice.
Titanic: famiglia accusa OceanGate, 8 ore prima di dare allarme
La famiglia del miliardario britannico Hamish Harding disperso a bordo del batiscafo Titan ha attaccato OceanGate Explorations, la societa’ armatrice, per aver aspettato otto ore prima di dare l’allarme quando è scomparso. Il minisottomarino si è immerso domenica alle 8 del mattino ora della costa Est degli Usa a circa 10 miglia a sud-est di St John’s vicino al relitto del Titanic. Alle 9,40 perse il contatto con la sua nave madre, la Polar Prince.
Ma non è stato segnalato scomparso alla Guardia Costiera degli Stati Uniti fino alle 17,40. Kathleen Cosnett, cugina di Harding, 58 anni, ha detto che il ritardo prima di contattare le autorita’ era “troppo lungo”. Ha detto al Telegraph: “E’ molto spaventoso. Ci è voluto cosi’ tanto tempo per andare a salvarli, è troppo lungo. Avrei pensato che tre ore sarebbero state il minimo indispensabile”.
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