Mentre l’indagine sulla strage della funivia di Mottarone, dove domenica hanno perso la vita 14 persone (di cui due bambini) con unico superstite un bambino di 5 anni, fa lenti passi in avanti, sono tanti i punti oscuri che la Procura di Verbania dovrà affrontare.

Il procuratore Olimpia Bossi ha avuto modo oggi di osservare i filmati di videosorveglianza sequestrati alla stazione, nella zona d’arrivo della cabina, negli attimi precedenti la tragedia. Nei vari ‘frame’ si vede infatti la cabina arrivare a pochi metri dalla stazione di monte della funivia del Mottarone, rallentare quando l’operatore sta per aprire il cancellato per far scendere i passeggeri e poi il dramma, col rumore della fune traente che si spezza e la cabina che riparte con la sua corsa al contrario, uscendo dalla visuale e precipitando dopo qualche decina di metri.

Ma al di là della ricostruzione di quanto avvenuto domenica poco dopo le 12, con tempi che attualmente sembrano particolarmente incerti e lunghi prima di arrivare ad un quadro più chiaro, quello che fa impressione è l’assenza di chiarezza, a oltre 48 ore dai fatti, sulla proprietà dell’impianto.

Il Comune di Stresa, tramite il sindaco Marcella Severino, aveva spiegato nelle ore successive all’incidente che la proprietà della funivia è ancora in capo alla Regione Piemonte perché non sarebbe stata completata la procedura di cessione prevista dall’accordo di programma stipulato nel 2014.

Che al momento si ‘brancoli nel buglio’ lo ha confermato anche Olimpia Bossi parlando questa mattina con i giornalisti. Il procuratore di Verbania ha sottolineato infatti che “ci sarebbe un previo accordo in base al quale la Regione avrebbe ceduto la proprietà al Comune. Non è chiaro se questo sia avvenuto completamente, o se ci sia una condivisione quanto meno sotto il profilo del finanziamento, di contributo alle spese di mantenimento della funivia. La vicenda ha dei profili di complessità che si stanno rivelando ogni giorno più delicati”.

Dall’altra parte, nel triste gioco allo scarico delle responsabilità, la Regione Piemonte questa mattina ha precisato invece che la proprietà della funivia è in mano al Comune di Stresa dal 1997 anche se “la trascrizione non è potuta avvenire perché il Comune non ha prodotto gli atti più volte richiesti”. A spiegarlo è stato in Consiglio regionale l’assessore al Patrimonio Andrea Tronzano. “Noi siamo ancora nella fase di lutto, stiamo ancora pregando per la vita di Eitan, ma i titoli di oggi ci sollecitano a informare il Consiglio prima di tutti: il tema che è emerso in questi giorni merita una risposta”, ha aggiunto l’assessore.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia