Il dibattito sulla gravidanza
Sulla gestazione per altri accuse pericolose che ignorano scienza e diritto
Il dibattito sulla gravidanza per altri sta assumendo toni particolarmente violenti e gravi e continua a basarsi su posizioni irrazionali e su cattive argomentazioni, che ignorano la scienza e il diritto. Il risultato è una distorsione dell’informazione su temi delicati come quello della gravidanza per altri o quello del riconoscimento delle famiglie omogenitoriali, e soprattutto il rallentamento o il peggioramento dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
E così dopo la reiterata minaccia da parte di Fratelli d’Italia di introdurre un “reato universale” per chi ricorre legalmente all’estero alla gestazione per altri – reato legalmente non perseguibile e privo di ogni fondamento giuridico – l’ultima ostilità arriva dal vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, che per manifestare la sua contrarietà alla maternità surrogata afferma che “le coppie gay spacciano i loro bambini per figli”. Un’accusa tanto pericolosa quanto falsa e fuorviante: la legge 40 del 2004 stabilisce infatti che i nati da tecniche di procreazione medicalmente assistita sono figli legittimi della coppia che ha avuto accesso alla tecnica e non è possibile disconoscerli. Anzi, se la coppia non riconosce il figlio nato da gestazione per altri o da fecondazione eterologa commette un falso e viola la legge.
Non solo. La circolare emanata dal Ministero dell’Interno e inviata ai sindaci per bloccare la trascrizione completa dei certificati di nascita dei figli di coppie di due donne o due uomini è un atto giuridicamente non vincolante. Innanzitutto perché ignora che, secondo il codice civile, gli atti di stato civile devono rispecchiare la “disciplina sostanziale degli status”, e quindi l’atto di nascita deve rispecchiare il possesso dello status di figlio. Inoltre, un decreto del presidente della Repubblica stabilisce che le dichiarazioni di nascita dei cittadini nati all’estero devono essere fatte secondo la legge del luogo e devono essere trascritte come vengono prodotte dalle autorità competenti. Infine, secondo il massimario dell’ufficiale di stato civile “non compete all’ufficiale di stato civile entrare nel merito dello status del neonato ed esprimere valutazioni contrastanti con quanto risulta nella documentazione presentata”.
La trascrizione dei certificati di nascita emessi da una autorità straniera deve essere effettuata integralmente altrimenti la tutela dello status giuridico del minore non è garantita. Per questo con l’Associazione Luca Coscioni stiamo chiedendo ai sindaci di non interrompere le trascrizioni dei certificati di nascita per garantire i diritti fondamentali dei bambini nati. Mentre il governo nega dei diritti fondamentali, c’è però un’altra parte del paese che si muove in direzione opposta. E non si tratta solo di tutte le persone che sabato hanno manifestato a Milano contro le decisioni di questo governo. Ci sono infatti due giudici pugliesi che recentemente, con due importanti sentenze, hanno affermato il riconoscimento dello stato giuridico di un minore nato da gravidanza per altri all’estero come diritto inviolabile, affermando così una giurisprudenza oramai consolidata. Questi giudici hanno cioè protetto l’interesse dei minori, garantendo loro il pieno riconoscimento di figli legittimi, e hanno protetto entrambi i genitori eterosessuali e non solo quello biologico.
Le sentenze dei tribunali pugliesi, applicando il diritto interno, hanno ricalcato la linea percorsa dalla Commissione europea con la proposta di regolamento Ue in materia di filiazione, proprio per garantire il riconoscimento della genitorialità e del rapporto di filiazione in situazioni transfrontaliere e in modo unitario tra gli Stati. “Se sei genitore in un Paese, sei genitore in ogni Paese”, per dirla con le parole della presidente Ursula Von Der Leyen. Anche su questo il governo ha dimostrato il proprio disinteresse fornendo un parere negativo. Insomma, il governo continua a fare delle scelte politiche decidendo consapevolmente di lasciare privi di tutela moltissimi di bambini. E noi continueremo a intraprendere ogni azione possibile per affermare il diritto di accedere alle tecniche che la scienza oggi offre nel pieno rispetto dei diritti di tutte le persone coinvolte. Continueremo anche a lavorare affinché la nostra proposta di legge per regolamentare le gravidanza per altri solidale in Italia, mai nemmeno discussa durante la scorsa legislatura, possa essere presto depositata in Parlamento.
*Avvocata e segretaria nazionale Associazione Luca Coscioni
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