La troupe ha dovuto abbandonare la zona
Talebani contro la giornalista della Cnn Clarissa Ward: “Copriti la faccia”

Aggredita insieme alla sua troupe perché con il volto scoperto. La notizia, documentata da un video, arriva da Kabul. Dove alla giornalista della Cnn Clarissa Ward, in città per documentare la complessa e difficile situazione nella capitale dell’Afghanistan, alcuni talebani hanno intimato di coprire la faccia, impedendo poi alla troupe di proseguire con le riprese nel momento in cui alcuni civili si sono avvicinati per chiedere aiuto.
La vicenda
Clarissa Ward ha raccontato dei momenti concitati che l’hanno vista protagonista nel corso di un servizio all’esterno dell’aeroporto della capitale. Nella tensione e nel caos, dopo che un combattente armato ha urlato contro la troupe, alcuni uomini si avvicinano alla giornalista, chiedendo una mano per entrare nello scalo ed essere evacuati. Uno di loro spiega di lavorare per un’azienda italiana, di aver “ricevuto delle email” dai datori di lavoro e di avere con sé i documenti che lo provano. Quando glieli mostra, e la telecamera li riprende, Ward conferma che si tratta di una compagnia italiana.
Anche altri uomini le mostrano i propri documenti e la giornalista spiega: “Lavoravano tutti per gli americani, come traduttori, e ora non possono entrare all’aeroporto“. Nel resto del filmato si vedono soltanto uomini, fatta eccezione per Clarissa Ward, e si sentono più volte spari e urla, mentre un combattente talebano chiede che la reporter si copra il volto, nonostante indossi un’abaya e abbia testa e collo coperti da un velo nero.
La giornalista allora domanda al combattente, che imbraccia quello che sembra un fucile automatico, che cosa sia un oggetto che ha in mano, apparentemente una frusta artigianale composta da tubi in gomma e un lucchetto. Lui non risponde alla domanda, ma inizia a scagliarsi contro gli Stati Uniti: quando la giornalista cerca di intervenire, il traduttore la ferma: “Non vuole parlare con te”. Mentre la troupe cammina per allontanarsi, altri due talebani armati si avvicinano correndo e uno di loro cerca di picchiare l’operatore con il calcio del fucile: i due si fermano quando un altro combattente dice loro di non colpirli perché sono giornalisti. “È molto rischioso, è molto pericoloso“, commenta Ward nel servizio, la situazione “è completamente imprevedibile. Per me, è un miracolo che più persone non siano state gravemente ferite“.
Sarebbero almeno 12 le persone uccise nell’area dell’aeroporto da lunedì. Clarissa Ward era già finita al centro delle cronache nei giorni scorsi per aver indossato gli abiti imposti alle donne in Afghanistan. In un’intervista ad Associated Press ha dichiarato: “Il mio lavoro è uscire per le strade per sentire cosa pensi la gente e vedere cosa stia succedendo. Quindi devo essere disposta a indossare tutto il necessario, onestamente, per essere in grado di uscire e fare il mio lavoro, e rispettare la tradizione di qualsiasi cultura da cui io stia scrivendo“.
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