Si parte da lunedì 20 settembre con le terze dosi di vaccino anti-covid. E si parte dai soggetti immunocompromessi. È stato annunciato in una nota la struttura commissariale guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo. La decisione è stata adottata nel corso di una riunione alla quale hanno partecipato il ministro della Salute Roberto Speranza e il Commissario Figliuolo stesso. Al centro del vertice proprio la dose aggiuntiva alle categorie di persone maggiormente esposte e a maggior rischio di contrarre una forma grave della malattia. Sia il Comitato Tecnico Scientifico che l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) avevano espresso parere favorevole. Confronto in corso da subito tra ministero della Salute e i tecnici delle Regioni, secondo quanto fa sapere la struttura commissariale in una nota, per la “la pontuale definizione della popolazione target”.

Per consentire l’inoculazione della terza dose saranno messe a disposizione ulteriori dosi dei vaccini a mRna Pfizer BioNTech e Moderna – due dei quattro approvati, con quelli Vaxzevria ex AstraZeneca e Johnson&Johnson, gli unici approvati anche per i ragazzi dai 12 ai 16 anni. A oggi sono oltre 80 milioni e 902mila le somministrazioni condotte in Italia, più di 39 milioni e 920mila le persone che hanno completato il ciclo, il 73,9% della popolazione over 12 anni. Il Comitato tecnico scientifico ha sottolineato che è “raccomandabile” la terza dose “nei soggetti trapiantati, e, più in generale, in quelle categorie di soggetti connotati da significativa alterazione della funzionalità del sistema immunitario per cause legate alla patologia di base (es. immunodeficienza comune variabile) o a trattamenti farmacologici determinanti marcata compromissione della risposta immunitaria”.

Le persone che dovrebbero essere interessate per prima dal richiamo – tra oncologici, trapiantati e con patologie autoimmuni – in Italia sono circa 3 milioni. Oltre 45mila le persone seguite in Italia dopo un trapianto, oltre 2 milioni e 250mila i pazienti oncologici. Dopo si dovrebbe procedere con altri soggetti fragili, come ospiti delle Rsa e ultraottantenni. Il governatore del Lazio Nicola Zingaretti ha annunciato ieri che in Regione si sarebbe partiti con la terza dose dalla prossima settimana da chi ha ricevuto un trapianto. A contattare gli interessati direttamente il sistema sanitario regionale. Il ministro Speranza aveva annunciato che si sarebbe partiti con le terze dosi da settembre in occasione della firma del patto di Roma al G20 Salute.

Il dibattito

Piuttosto dibattuta in queste ultime settimane, in tutto il mondo, l’ipotesi di poter accedere con una terza dose di vaccino. È attesa a giorni la pubblicazione sul New England Journal of Medicine di un primo studio sui dati raccolti in Israele dove il richiamo ha coinvolto 2,8 milioni di persone. Un rapporto del ministero della Salute israeliano, sul vaccino Pfizer, ha rilevato a fine agosto come la terza dose abbia ridotto di dieci volte il rischio di risultare positivi al Sars CoV-2 a due settimane dall’iniezione. L’impatto sulla malattia grave è arrivato ridursi addirittura di 15 volte. Un altro studio in pre-print, basato su dati di un’assicurazione sanitaria, ha calcolato che la terza dose di vaccino dimezzerebbe all’incirca le possibilità di contagio una settimana dopo l’iniezione e la riduce ulteriormente dopo la seconda.

Per David Dowdy, epidemiologo della Johns Hopkins University, è ancora il caso di concentrarsi su chi non ha ricevuto neanche una dose (circa 10 milioni di persone in età vaccinabile in Italia) e sulla raccolta dei dati. I dati per esempio sono ancora limitati per quantificare le proporzioni delle reazioni avverse. Per uno studio pubblicato dalla rivista The Lancet è ancora presto per pensare a una terza dose generalizzata perché l’attuale copertura sarebbe già sufficiente a contrastare la variante Delta del coronavirus. Prioritario invece procedere con la terza dose sui più deboli, come gli immunodepressi. A firmare lo studio alcuni componenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e della Food and Drug Administration (Fda). L’orientamento dichiarato dell’Oms è quello di diffondere i vaccini nei Paesi più poveri e arretrati nella campagna vaccinale.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.