Roma, anno del Signore 2022 e Municipio III, quello di Monte Sacro Alto, Basso e Talenti (zone di pregio dove tutto costa di più) e con Bufalotta, Cinquina, Colle Salario (zone più popolose e popolari). Dunque uno spaccato urbano di tutto rispetto, con oltre 200mila abitanti. Ebbene è impossibile (finora!) farsi dare un appuntamento per consegnare la DAT, Dichiarazione anticipata di trattamento. Traduzione per i meno esperti: se mi prende un accidente e voglio essere rianimato oppure non voglio, i sanitari non lo sapranno mai perché il Municipio non ha tempo per darmi un appuntamento. Perché il Municipio III (sotto il regno di Paolo Emilio Marchionne, nel vasto impero romano del Pd) non risponde ai cittadini. In altri termini: ho pronta la Dichiarazione, in cui dispongo cosa desidero mi venga fatto se impossibilitato a comunicare con i medici.
La legge impone che la Dichiarazione venga consegnata in Comune (a Roma ai Municipi) per venire registrata e quindi raccolta in un registro nazionale (190mila finora i registrati in tutta Italia, cioè un’inezia per una legge malissimo conosciuta…). Si tratta di una legge importante e di una disposizione importantissima per ognuno di noi. La Dichiarazione riguarda anche il consenso alla nutrizione/idratazione artificiale e la nomina di un fiduciario che può decidere in base alla mia volontà ed è il referente per i sanitari. Non è poco… Però nel Municipio III nessuno ti ascolta: né il Regnante Marchionne, tanto meno la valvassora Direttrice Generale degli Uffici e figurarsi cosa gliene importa ai valvassini di opposizione (ad esempio gli sparuti Gruppi dei Cavalieri di Azione, Lega, M5S, FI) impelagati a contestare questo e quell’altro ma non le situazioni davvero rilevanti.
Una richiesta di appuntamento per consegnare la Dat, spedita al Municipio III via mail di posta certificata il 21 gennaio ha avuto come risposta, tre giorni dopo, il numero di protocollo! Una seconda mail di posta certificata con richiesta di appuntamento, spedita il 18 marzo in copia anche al Direttore degli uffici, proprio non ha avuto risposta, neppure il numero di protocollo! Storie di ordinaria, illegale, imponente burocrazia. Ecco il rinnovamento! Ecco la trasparenza, ecco il rapporto diretto col cittadino, pardon con il servo della gleba di turno. È vero, in fondo è colpa mia. Dovevo mandare un piccione viaggiatore (Roma è piena) e subito dopo recarmi di persona ad impetrare la grazia al Reale reggente dell’impero Pd, chiedendo benevolenza anche ai valvassini dell’opposizione, Cavalieri dell’Apocalisse dei nostri diritti. Colpa mia che voglio esercitare un diritto. E quando mai! E se nelle more dell’appuntamento la salute vacilla, dispongo fin da ora che la mia sorte sia dai sanitari giocata a dadi. Tanto va così: loro (amministratori e politici) sono inadempienti; e tu, cittadino, ti attacchi riccamente (come si dice a Roma, unico caso in cui la pubblica amministrazione ti arricchisce)!
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