Politica
“Travaglio si faccia pagare da Casalino, il Fatto è organo del governo”, l’accusa di Dagospia

”E voi che avreste fatto al suo posto?” così, attacca Dagospia, Marco Travaglio, il Direttore del Fatto Quotidiano, definito “organo ufficiale del governo”, difende ancora una volta dagli attacchi della politica e dei giornalisti il premier Giuseppe Conte. Presidente che da giorni risulta evanescente, quasi in silenzio stampa, visto il carico di argomenti scottanti da affrontare: dal Mes al Recovery Plan, passando dalla riapertura delle scuole con il fuoco incrociato contro la ministra Lucia Azzolina e la definizione di una Legge di Bilancio che abbassi le tasse senza creare altro deficit.
Ma è l’ultima grana quella più pesante. Alla bomba lanciata tre giorni fa da Il Giornale e approfondita da Repubblica (quel rapporto segreto del 12 febbraio scorso sul Covid-19 in Italia, del matematico della fondazione Kessler Stefano Merler, in cui già si sarebbe delineato uno scenario di 1-2 milioni di contagi e 35-60 mila morti), Palazzo Chigi ancora non ha replicato ufficialmente.
“Il governo prese sul serio il rapporto Kessler” e “tre giorni prima della consegna definitiva ordinò alle Regioni di raddoppiare i posti in terapia intensiva da 5 a 10mila” ha scritto ieri Travaglio nel suo editoriale, intitolato provocatoriamente “Concorso a premier”. Per Dagospia il Direttore, vista la sua accesa difesa del Presidente, “dovrebbe farsi girare lo stipendio da Casalino”, visto anche che “la prossima volta che si sentirà la voce di Conte” per interrompere il suo semi-silenzio “sarà alla festa del Fatto Quotidiano, dove sabato sarà bersagliato dalle domande al semolino dei suoi temibili contestatori, Antonio Padellaro e Peter Gomez”.
Chissà se in quell’occasione le domande che ultimamente stanno ponendo anche La Stampa e La Verità sugli ultimi fatti d’attualità verranno poste al premier. Altrimenti, spara a zero Dagospia: “possiamo anche chiudere i giornali: basta rispondere che se non puoi dimostrare che avresti fatto diversamente, e come lo avresti fatto, e quando lo avresti fatto, non puoi criticarmi e si risparmiano ettolitri di inchiostro”.
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