A Poggioreale si continua a stare anche fino a 13 in una cella, nonostante le criticità di una struttura che necessita di ristrutturazioni (i fondi sono stanziati ormai da anni e ancora non si dà il via ai lavori) e nonostante l’attuale emergenza sanitaria che impone più stringenti e rigorose misure per evitare i contagi. Il bilancio più attuale dei contagi all’interno del carcere cittadino è di cinque detenuti e 21 dipendenti dell’istituto penitenziario. I detenuti sono tutti asintomatici e comunque tenuti sotto osservazione medica e in isolamento per evitare l’estendersi del rischio di contagio all’interno delle celle. Si tratta di quattro nuovi giunti, cioè di quattro persone arrestate nei giorni scorsi e sottoposte al tampone per verificare la positività al virus prima di fare il loro ingresso nei padiglioni del carcere. Un quinto detenuto positivo al Covid era invece recluso nel reparto Roma.

Il garante regionale delle persone private della libertà, Samuele Ciambriello, e il garante di Napoli, Pietro Ioia, hanno trascorso ieri la mattinata nel carcere di Poggioreale e hanno avuto un incontro con il direttore Carlo Berdini, con il comandante della polizia penitenzia e con i responsabili sanitari. L’attenzione è a tutto campo, anche in considerazione del fatto che ci sono positivi anche tra il personale della struttura penitenziaria, fra agenti della polizia penitenziaria e infermieri: anche in questo caso non risultano casi gravi e c’è un monitoraggio costante. Seguendo le stesse procedure applicate al di fuori delle carceri, anche a Poggioreale è in atto uno screening per il tracciamento dei contatti e si sottopongono ai tamponi sia coloro che hanno avuto modo di essere a contatto con i positivi sia chi manifesta sintomi che possono essere riconducibili al virus. Ma non è solo il rischio Covid a rendere difficile la vita all’interno delle celle di Poggioreale. Al termine della loro visita nel carcere, e in particolare nei padiglioni Roma e Milano, i garanti Ciambriello e Ioia hanno ribadito la gravità del sovraffollamento definito «emergenziale e vergognoso con celle da sei, nove, addirittura tredici persone in una stanza» e delle condizioni strutturali e igieniche della struttura. «Risultano necessari e impellenti le azioni di riqualifica attraverso l’utilizzo dei finanziamenti del Provveditorato campano delle opere pubbliche», hanno sottolineato i garanti annunciando ulteriori visite a Poggioreale e nel carcere di Secondigliano.

Sulle condizioni dei detenuti è alta l’attenzione anche da parte della Camera penale di Napoli che, presieduta dall’avvocato Ermanno Carnevale, nei giorni scorsi ha rivolto un appello ai capi degli uffici giudiziari affinché vengano al più presto ripristinate le misure adottate a marzo scorso, all’indomani della prima ondata della pandemia, con gli obiettivi di ridurre il numero dei nuovi ingressi in carcere, incidere sull’esecuzione di ordinanze di custodia cautelare e ordini di carcerazione, consentire ai detenuti in regime di semilibertà di pernottare presso le loro abitazioni fino al termine del periodo di emergenza sanitaria, estendere il più possibile l’applicazione delle misure alternative alla detenzione.

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).