L'autrice è stata denunciata dall'Asl
“Tutti a terra stanno morendo”, il video fake della negazionista sull’ospedale San Paolo
“Ambulanze, gente che sta malissimo, non si capisce niente”. Un video-denuncia fake per creare ulteriore rabbia tra i cittadini ed avallare le tesi negazioniste sul coronavirus. Protagonista una donna che nei giorni scorsi ha pensato bene di documentare le tensostrutture vuote presenti all’esterno dell’ospedale San Paolo di Napoli per dimostrare che l’emergenza covid-19 è una bufala.
Un autogol frutto di ignoranza e disinformazione. Così un video girato lo scorso 29 ottobre 2020, e cliccatissimo sui social, è finito sul tavolo delle forze dell’ordine dopo la denuncia contro ignoti da parte dell’Asl Napoli 1 Centro. Le immagini sono ora a disposizione dell’autorità giudiziaria a lavoro per individuare l’autrice del video allarmistico.
La donna in un filmato della durata di circa due minuti riprendeva un’unica tenda vuota all’esterno dell’ospedale San Paolo: “Queste sono le tende per gli ammalati di covid, ce ne sono talmente tanti di ammalati, tantissimi, mamma mia. Tutti a terra stanno morendo. Questo per il lockdown, cretini, l’emergenza, ospedali pieni”. E poi ancora riprendendo l’ingresso vuoto del pronto soccorso: “Mamma mia quanta gente, povera gente. Ecco questa è l’emergenza, tutti malati”.
La donna purtroppo ignora che l’ospedale di Fuorigrotta non rientra nella rete degli ospedali covid disposta dall’Asl Napoli 1 Centro. A Napoli infatti i presidi dedicati all’emergenza coronavirus sono il Covid Center dell’Ospedale del Mare, il Loreto Mare e, avviato da poche ore, il San Giovanni Bosco. A questi tre, gestiti dall’Asl diretta dal manager Ciro Verdoliva, si aggiungono il Cotugno, riferimento regionale per l’emergenza, il Cardarelli (che ha allestito un intero padiglione oltre a una parte del pronto soccorso) e, almeno sulla carta, i due Policlinici che continuano a riservare pochi posti letto per l’emergenza.
Il San Paolo invece resta attivo per tutte le altre emergenze con i pazienti sospetti che vengono isolati e trasferiti in altre strutture. Le tende all’esterno, già presenti lo scorso marzo in occasione della prima ondata, sono state allestite in caso di sovraccarico delle strutture.
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