“Il lockdown ora è indispensabile almeno per tre settimane per recuperare la tracciabilità del virus che abbiamo perso”, perché dopo mesi “non abbiamo ancora certezze sul virus e sulla logica di diffusione”. È la richiesta che arriva da Maurizio Di Mauro, direttore generale dell’azienda ospedaliera dei Colli di Napoli, intervenendo a Radio Crc. Di Mauro, in prima linea da mesi nel fronteggiare l’emergenza a Napoli e in Campania, sottolinea come l’ospedale Cotugno “è già pieno. La nostra Regione ha reagito bene alla prima ondata ma ora il Governo deve prendere restrizioni forti. Non basta chiudere la Campania“. “Le precauzioni – continua Di Mauro – sono fondamentali. La mascherina io non l’ho mai tolta. Ma la logica del virus è strana: io sono stato contagiato ma i miei familiari sono negativi“.

Quanto al vaccino Di Mauro chiede massima attenzione perché “bisogna vedere che immunità darà”, mentre i tempi di commercializzazione sono “incerti” e la distribuzione “non avverrà prima della prossima primavera”.

LA SITUAZIONE NEGLI OSPEDALI – Quanto alla situazione negli ospedali napoletani, un punto è stato fatto invece dal dirigente dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva. Sempre ai microfoni di Radio Crc Verdoliva ha spiegato che attualmente “il 10% dei positivi che ha bisogno di ospedalizzazione porta a numeri gravi per il sistema sanitario. Abbiamo 603 nuovi positivi nella nostra Asl Napoli 1, il punto di non ritorno è il collasso del sistema”.

Verdoliva è intervenuto anche sulla conversione del ‘San Giovanni Bosco’ di Napoli in ospedale Covid. Ieri in Unità di crisi convocata nelle prime ore del mattino è venuta fuori l’esigenza di coprire l’area metropolitana con una nuova struttura (l’altra è il Loreto Mare, ndr). L’Asl Napoli 1 ha scelto San Giovanni Bosco per un motivo semplice, il Loreto Mare già si sta potenziando con altri 26 posti. Il San Giovanni Bosco è un ospedale che ha alte specializzazioni e abbiamo previsto 40 posti di degenza ordinaria lasciando ortopedia, cardiologia, neurochirurgia e ginecologia con 50 posti. I pazienti affetti da Covid e anche chi avrà fratture o infarti potrà andare comunque al San Giovanni Bosco. Questo è molto importante perché si darà una risposta specialistica”.

LOCKDOWN A NAPOLI – Sulla stessa linea di Di Mauro vano lette anche le parole di Antonella Viola, immunologa dell’università di Padova e direttrice scientifica dell’Istituto di ricerca pediatrica della città, in un’intervista a ‘la Repubblica’. “Non si può andare avanti con un decreto ogni 15 giorni. Bisogna individuare subito i Comuni più colpiti e metterli in lockdown. L’alternativa? A Natale avremo tutta Italia chiusa in casa”, dice l’immunologa che individua nelle aree dove gli ospedali in crisi le zone in cui applicare il lockdown, “come Lombardia o Campania”.

 

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