Il delitto nell'alessandrino
Uccisa a coltellate in casa, arrestato il figlio 25enne: “Si è costituito, con i vestiti sporchi di sangue”
Trafitta, accoltellata a morte, il corpo poi abbandonato sul pavimento della cucina. Per l’omicidio di una donna a Gabiano, in provincia di Alessandria, si è costituito un giovane, un 25enne, il figlio della vittima. Arrestato e condotto in carcere. A scatenare la violenza un litigio sfociato nell’omicidio che ha sconvolto la comunità di poco più di mille abitanti.
Quello che si sta configurando come un matricidio si sarebbe consumato in un alloggio in viale Roma. Il colpo fatale, secondo quanto ricostruisce l’Ansa, sarebbe stato scagliato alla gola della donna. Il 25enne, stando ai primi accertamenti, soffriva di crisi depressive. Non risultano precedenti denunce e interventi delle forze dell’ordine per maltrattamenti o liti in famiglia.
Il ragazzo si sarebbe presentato dai carabinieri con gli abiti ancora sporchi di sangue. È stato condotto in carcere a Vercelli. Secondo le prime ricostruzioni avrebbe provato a infilare il cadavere della madre in un sacco nero per i rifiuti, lasciandolo sul pavimento della cucina, quindi è andato a costituirsi ai carabinieri.
Sul posto gli specialisti della sezione investigativa di Alessandria hanno trovato un coltello da cucina ad anima liscia con una lama lunga trenta centimetri. Presso l’appartamento sono intervenuti anche un medico legale e il pubblico ministero di turno della Procura alessandrina. Sul cadavere della donna è stata disposta l’autopsia.
Il ministero dell’Interno nel suo dossier “Il pregiudizio e la violenza contro le donne” aggiornava al sette novembre la contabilità delle donne vittime di femminicidi a 95 dall’inizio dell’anno. Nel frattempo almeno altri sei casi si sono consumati, portando la tragica contabilità oltre la quota 100. Stando al report del Viminale oltre la metà dei delitti, 48, sono stati commessi da partner o da ex fidanzati o da altri familiari come figli, nipoti e fratelli.
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