Un allarme bomba ieri pomeriggio ha messo in allarme il quartiere Prati. Chiuso il perimetro attorno a via Tito Speri. In particolare in via Ferrari dieci volanti della polizia, un’ambulanza e un furgone dell’antiterrorismo dominavano la scena. Il motivo? Sotto l’auto di Marco Doria,  presidente per la riqualificazione dei parchi e delle ville storiche di Roma. Sulla carrozzeria della sua auto, parcheggiata in via Tito Speri è stata trovata una bombola contenente polvere pirica e bulloni con dei fili elettrici. L’ordigno così confezionato sarebbe potuto esplodere.

LE INDAGINI
Indagini a tutto campo, quelle che sta svolgendo la Digos di Roma sull’episodio che ieri alla 17:30 circa, ha visto il ritrovamento di un ordigno artigianale posizionato sulla macchina di Marco Doria, discendente della storica famiglia Doria Pamphilj, e presidente del tavolo per la riqualificazione dei Parchi e delle Ville storiche di Roma. L’auto, una Smart ForFour, era parcheggiata nel quartiere Prati e il proprietario, notando qualcosa di strano, ha lanciato l’allarme. Sul posto sono arrivati prima gli agenti di polizia del commissariato Prati che, verificato il pericolo, hanno chiesto l’intervento del nucleo Antisabotaggio della polizia. Gli esperti hanno quindi individuato l’ordigno artigianale costituito da una bomboletta spray, contenete materiale esplodente, armata di chiodi e bulloni che, nella deflagrazione, sarebbero potuti diventare micidiali proiettili. Il tutto era nascosto, non è chiaro se collegato, al motorino del tergicristallo.

TENSIONE ALLE STELLE
Dopo aver transennato l’aria impedendo ai tifosi della partita Italia-Svizzera, prevista in serata nel vicino stadio Olimpico, di avvicinarsi al perimetro, l’ordigno è stato disinnescato e, ovviamente sequestrato per valutarne l’effettiva pericolosità. Gli esperti della polizia esamineranno tutti i componenti con cui è stato costruito, alla ricerca di tracce utili per risalire gli autori di ciò che sembra un atto intimidatorio, per altro non il primo, subito da Doria. Le indagini, però, non escludono altre ipotesi. Inoltre l’auto è stata perquisita a fondo per cercare eventuali altri pericoli. Le indagini della Digos, quindi, si concentrano sull’attività di Doria nella gestione dei parchi e ville storiche di Roma. Anche la sua attività politica non sarà tralasciata in quanto Marco Doria, così come annuncia sulla sua pagina Facebook, intende candidarsi alla presidenza del Municipio XV alle prossime elezioni amministrative di Roma con il partito Revoluzione Civica. (

LE PAROLE DELLA RAGGI
“È stato ritrovato un ordigno nella macchina di Marco Doria, presidente del Tavolo per la riqualificazione dei parchi e delle ville storiche di Roma”. Così in un tweet la sindaca di Roma Virginia Raggi. «Un fatto gravissimo, esprimo la mia piena solidarietà».

MICHETTI
«Esprimo la mia solidarietà personale a Marco Doria. Il vile gesto di cui è stato vittima è inaccettabile. Mi auguro che i colpevoli siano presto assicurati alla giustizia». Lo dichiara ad «Agenzia Nova» il candidato a sindaco di Roma del centrodestra, Enrico Michetti.

CALENDA
«Il ritrovamento di un ordigno esplosivo nella macchina di Marco Doria, che segue la riqualificazione delle ville storiche romane, è un fatto gravissimo. A lui va tutta la nostra solidarietà. Il dissenso è lecito ma ogni forma di intimidazione o aggressione è inaccettabile». Lo afferma in una nota Carlo Calenda, leader di Azione e candidato sindaco di Roma.

CIOFFREDI
«Un atto intimidatorio inquietante che colpisce chi si batte con determinazione e generosità per la legalità. Solidarietà e vicinanza a Marco Doria. Un ringraziamento agli artificieri della Questura di Roma per il pronto intervento per disinnescare l’ordigno esplosivo». Lo scrive in una nota Gianpiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio.

Sofia Unica