Il commento
Una nuova luce al centro: torna la politica popolare dopo la sbornia populista
Dopo l’arrivo al governo di una destra democratica non si può non contemplare la presenza di un centro dinamico, plurale, riformista e di governo. Così un’area di matrice popolare e cattolico-sociale può essere decisiva per un nuovo progetto di società
La politica italiana sta lentamente rinascendo dopo la sbornia populista e demagogica dei 5 Stelle. I partiti e le rispettive culture politiche non possono continuare a restare nel letargo. Dopo l’arrivo al governo di una destra democratica, la formazione di una sinistra radicale e massimalista a guida Schlein, del consolidamento di una sinistra populista e anti politica come quella dei 5 stelle, non si può non contemplare la presenza anche di un centro dinamico, plurale, riformista e di governo. Ed è proprio all’interno di questo contesto che il ruolo, la funzione e l’iniziativa politica di un’area come quella di matrice popolare e cattolico sociale può nuovamente essere decisiva per l’elaborazione di un progetto complessivo di società.
È il caso di ricordare che proprio tale cultura e tradizione, attraverso i suoi leader e statisti, è stata determinante in tutti i tornanti più delicati della democrazia italiana a partire dal secondo dopoguerra. Questa cultura politica può, ancora una volta, dare un contributo decisivo non solo per conservare e rilanciare la qualità della nostra democrazia ma anche per ricostruire una cultura di governo che appare sempre più appannata e in preda di quella radicalizzazione della lotta politica che non può che innescare la deriva del “bipolarismo selvaggio” da un lato e la sub cultura degli “opposti estremismi” dall’altro.
Un progetto che da tempo sostengono alcuni leader. A cominciare da Matteo Renzi con l’esperienza di Italia Viva.
La sola dimensione testimoniale dei cattolici popolari come avviene concretamente nel campo della destra e un ruolo puramente ornamentale e del tutto marginale ed ininfluente come nell’attuale partito della sinistra a guida Schlein, non possono rappresentare l’orizzonte ideale entro il quale si inserisce il ruolo e la funzione dei cattolici popolari e sociali.
Lo spazio più congeniale per far decollare questo contributo politico e culturale non può che essere quello di una formazione centrista, democratica e di governo. In proposito, un inizio è rappresentato dall’iniziativa pubblica romana di “Tempi Nuovi-Popolari uniti”.
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