La testimonianza
Vaccino, l’appello del volontario italiano: “Combattiamo uniti questo nemico”
Il mondo intero aspetta il vaccino anti-covid. Secondo la Johns Hopkins University sono stati in totale oltre 40 milioni e 400mila i positivi in tutto il mondo, oltre un milione e 100mila i morti a causa del coronavirus. L’emergenza è tornata, con numeri di contagi in molti Paesi più alti rispetto a quelli della scorsa primavera, a colpire l’Europa. Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) una delle cause è il cattivo funzionamento della quarantena. E le restrizioni aumentano mentre continuano a essere sempre le stesse le accortezze che vengono raccomandate: usare la mascherina, rispettare il distanziamento fisico ed evitare gli assembramenti o le situazioni di contagio.
Le stesse che vengono ribadite in una lettera all’Ansa da Antonio Metastasio, psichiatra e geriatra di Terni impegnato nella sperimentazione del vaccino per il covid che la società biofarmaceutica AstraZeneca sta sviluppando con l’Università di Oxford, in partnership con l’azienda italiana Advent-Irbm di Pomezia. “C’è un nemico e dobbiamo combatterlo tutti insieme. In questo momento mettendo le mascherine, rispettando il distanziamento e curando con attenzione l’igiene delle mani. In attesa che il vaccino arrivi, speriamo prima possibile. Perché in questo momento non c’è una via unica e certa per uscirne”.
Metastasio ha fatto sapere di essersi sottoposto a una nuova visita di controllo, il cui esito è stato positivo. La sperimentazione, ha detto all’Ansa, sta andando avanti, “speriamo di avere risultati positivi quanto prima”. Il vice chief medical officer Jonathan Van-Tam ha detto al Sunday Times che il sistema nazionale britannico si sta preparando a introdurre il vaccino contro il covid-19 subito dopo Natale; anche se alcune perplessità sulla scoperta e la produzione di un farmaco anti-covid, in tempi così brevi, sono state sollevate, la corsa continua, e assume anche uno spessore geo-politico per il successo rappresenterebbe per le varie potenze mondiali impegnate nella ricerca.
Le parole di Matastasio, intanto, avvertono sì dell’importanza della ricerca del vaccino ma anche dell’obbligo di dover convivere necessariamente con il virus per i prossimi mesi. “Quando è inverno metti il cappotto anche se sai che non sarà per sempre e a primavera lo toglierai”, ha aggiunto lo psichiatra e geriatra ternano che vive a Cambridge e lavora con il National Healt Service. “Ho sempre con me – spiega – una mascherina nella giacca e un’altra in auto. Con la mia famiglia facciamo una vita attenta e mentre prima tornavo a Terni praticamente tutti i mesi ora non so quando potrò farlo”. Il covid non è la peste nera, continua Metastasio. E va combattuto tutti insieme. Quest’ultimo, un motivo in più secondo il quale “è inutile dire che il virus non esiste o vivere le misure di prevenzione come un sopruso”. Anche l’obbligo del casco sul motorino venne percepito in alcuni casi come una limitazione della libertà, “poi ha permesso di salvare vite ed evitare tante disabilità”.
“In questo momento bisogna essere forti e uniti – continua Metastasio – è un momento pesante per tutti e penso che il dibattito sul virus che ‘c’è, non c’è’ non aiuti. Sars-Cov-2 c’è e probabilmente ci sarà ancora per diversi mesi. Quanti nessuno può saperlo. Dobbiamo comunque affrontare anche il tema dei disagi legati all’isolamento sociale, cercare nuovi approcci alle patologie psichiatriche che inevitabilmente si stanno diffondendo. Ricorrendo ad esempio a dei gruppi di supporto”.
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