La sperimentazione del potenziale vaccino contro il coronavirus di Johnson & Johnson è stata bloccata, per consentire alla compagnia di indagare sulla “malattia non spiegata” di un partecipante. Lo ha fatto sapere il marchio, che in una dichiarazione ha sottolineato come malattie, incidenti e fatti avversi siano una parte prevista dei grandi studi clinici.

Gli esperti e il panel sulla sicurezza tenteranno di stabilire che cosa abbia causato la malattia. Si tratta almeno della seconda sospensione del genere, tra i vari candidati vaccini che hanno raggiunto le fasi finali di test negli Usa. La compagnia non ha fornito informazioni sullo stato del candidato, citando il rispetto della sua privacy. Siccome decine di migliaia di persone partecipano alle sperimentazioni, è frequente che qualcuna abbia reazioni inattese, e talvolta si tratta di coincidenze scollegate ai farmaci. La prima verifica che la compagnia farà, ha precisato per questo J&J, sarà stabilire se al soggetto sia stato somministrato il farmaco o il placebo.

Nel frattempo, la fase finale di test del potenziale vaccino AstraZeneca-Oxford University resta sospesa negli Usa, mentre le autorità valutano se una malattia riscontrata costituisca un rischio. La sperimentazione è stata bloccata dopo che una donna ha sviluppato gravi sintomi neurologici coerenti con mielite trasversa, infiammazione del midollo spinale, ha spiegato la compagnia, i cui test sono ripresi altrove. Johnson & Johnson ha previsto il coinvolgimento di 60mila volontari per testare il suo approccio monodose, diverso da altri farmaci candidati che negli Usa richiedono due dosi.

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