Movimento 5 Stelle verso una clamorosa retromarcia. I pentastellati, secondo quanto filtra da fonti interne, stanno ragionando in questore su un possibile rinvio del del voto sulla piattaforma Rousseau (previsto per la giornata di domani e giovedì) per decidere se appoggiare o meno il governo di Mario Draghi.

Un ragionamento che si è aperto, anche col fondatore e garante Beppe Grillo, dopo il secondo giro di consultazioni col presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi, per dare più tempo agli iscritti di ragionare sulle informazioni utili a formarsi un giudizio. 

Il co-fondatore oggi è tornato a Roma, per guidare la delegazione dei Cinquestelle nel secondo giro di consultazioni con il presidente incaricato. Incontro che è durato circa un’ora e venti minuti, ben oltre dunque la mezz’ora prevista dal calendario.

Lo stesso Beppe Grillo potrebbe realizzare un video, da pubblicare sul blog e sui canali social, per annunciare e motivare in prima persona il rinvio della scelta degli iscritti sul governo Draghi. Una sorta di “tempo supplementare” per poter capire quale quesito rivolgere alla base grillina, sul programma e sul tipo di governo, se interamente tecnico o a metà strada tra il tecnico e il politico, il cosiddetto modello Ciampi.

LA POSIZIONE DI DIBBA – Oggi pomeriggio il leader dei “duri e puri” del Movimento, Alessandro Di Battista, ha spiegato la sua posizione su Draghi e il voto su Rousseau durante una intervista rilasciata al giornalista del Fatto Quotidiano Andrea Scanzi. “Posto che la mia decisione è votare no (su Rousseau, ndr), non sono in Parlamento. Per cui se ci sono tanti parlamentari in dubbio l’opzione della possibile astensione possa essere ragionevole”, ha detto l’ex deputato grillino.

Rispetto Draghi ma ne contrasto le idee. Contrasto l’accozzaglia parlamentare che va da Italia Viva alla Lega passando per il Partito Democratico. Cosa succede quando arriva la prescrizione in aula?” domanda Di Battista che avanza dubbi sulle “differenze tra governo tecnico e politico. Il governo Monti era tecnico ma ha preso scelte politiche”.

“A me – aggiunge – darebbe molto fastidio vedere dei ministri e dei sottosegretari del Movimento 5 Stelle seduti accanto a ministri e sottosegretari di Forza Italia. Stare al governo con Tajani e Gelmini puo’ essere controproducente. Meglio astenersi”. Quando però Scanzi gli chiede ‘Cosa farai se il Movimento va al Governo’ la risposta è evasiva: “Non lo so, ci ragionerò”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia